X

Svolta Fed al test della Borsa: rallentano petrolio, oro e bond

Pixabay

Tra uragani, bombe e droni, la settimana finanziaria si avvia all’apertura con una sorprendente tranquillità. Le parole di Jerome Powell, al solito cauto e un po’ermetico, sembrano aver soddisfatto sia i falchi, appagati dalla conferma del tapering entro l’anno, sia le colombe, rassicurate dai toni morbidi dell’intervento. In questo clima viene assorbita stamane la tensione sui prezzi del greggio dopo che la Louisiana ha interrotto l’attività delle raffinerie (1,74 miliardi di barili): il greggio Wti resta sotto la barriera dei 70 dollari. Lo stesso vale per le drammatiche notizie dall’aeroporto di Kabul (5 missili intercettati nella notte dalle batterie Usa in via di trasloco) in vista dell’ultimatum di domani, data ultima per l’uscita degli Usa e, forse, per un ruolo meno passivo degli europei. In attesa degli eventi, più dell’Afghanistan pesano i dati in arrivo dalle capitali dell’economia. Osservata speciale la Cina: dagli indici Pmi in uscita domani e mercoledì si cercherà di capire a che punto sia la congiuntura di Pechino, già vittima di colli di bottiglia e di contagi.

USA, OGGI UN NUOVO STOP AI TURISTI EUROPEI

Intanto in Asia Pacifico l’effetto tranquillizzante dell’intervento di Jerome Powell prevale un po’ ovunque sulle preoccupazioni di natura sanitaria, comunque sempre elevate. Lo stato più popoloso dell’Australia, il Nuovo Galles del Sud, ha stabilito nelle ultime 24 ore un nuovo record di contagi, il secondo massimo in due giorni. Le autorità del Giappone hanno già anticipato la proroga dello stato di emergenza nella prefettura di Tokyo e nelle altre dove è in vigore fino al 12 di settembre. Il Wall Street Journal riporta che oggi l’Unione Europea dovrebbe annunciare un nuovo stop ai turisti in arrivo dagli Stati Uniti.

SALE L’ASIA PACIFIC (+0,8%). RECORD STORICO IN INDIA

Sale però l’indice Asia Pacific (+0,8%). Nonostante il record mondiale dei contagi, la Borsa di Mumbai tocca un altro massimo della storia: BSE Sensex +0,8% in attesa del dato sul Pil (mercoledì).

In ascesa anche il Nikkei di Tokyo (+0,5%) e l’Hang Seng di Hong Kong (+0,3%). Oggi si riaprono le frontiere per collaboratori domestici e badanti, più di 200 mila immigrati che potranno rientrare al lavoro in città.

LA CINA ABOLISCE L’ORARIO LUNGHISSIMO (DALLE 9 ALLE 21)

In lieve ribasso il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (-0,2%). C’è attesa per gli indici Pmi, che dovrebbero restare, seppur di poco, sopra quota 50, il confine tra espansione e stagnazione.

Decisione storica a Pechino. La Corte Suprema cinese ha condannato la pratica di lavorare dalle 9 alle 21 sei giorni alla settimana, nota come “996” e molto comune tra le aziende tecnologiche e le altre imprese del Paese.

POCO MOSSI I FUTURE USA, IL T BOND SCENDE A 1,31%

Poco mossi i future di Wall Street dopo la risposta positiva dei mercati agli annunci della Fed.

L’effetto tapering si fa sentire di più su altre variabili macro. L’euro dollaro è sui massimi delle ultime due settimane a 1,18. L’oro è tornato sui livelli di inizio mese a 1.815 dollari.

Deboli le obbligazioni: il Treasury Note a dieci anni a scende a 1,31%, perché i mercati monetari si aspettavano un Powell più falco.

Petrolio WTI in assestamento a 68,6 dollari il barile, dal +10,5% della scorsa settimana. Si vedrà se le infrastrutture Usa reggeranno l’urto, a differenza dei disastri provocati dieci anni fa dall’uragano Katrina.

COMMODITIES: VOLANO ALLUMINIO E CAFFÈ

Tra le materie prime, in forte tensione l’alluminio, in rialzo del 3%, sui massimi degli ultimi tredici anni. Le autorità locali dello Xingjiang hanno imposto un tetto alla produzione a cinque grandi produttori di alluminio, un intervento nell’ambito della repressione dei comportamenti illegali.

In rialzo anche il prezzo del caffè, in attesa della stagione delle piogge in Brasile. Le chiusure imposte dai contagi hanno fortemente ridotto i raccolti in Vietnam, leader nella qualità robusta: cresce il rischio del black-out dell’export.

L’FMI DÀ L’ALLARME: CON IL TAPERING I POVERI NON CE LA FANNO

Non a tutti piace la prospettiva del tapering, seppur morbido. Dopo la prima reazione positiva dei mercati all’annuncio del governatore Jerome Powell a Jackson Hole, è arrivato il monito di Gita Gopinath, capo economista del Fondo Monetario: come nel 2013, molti emergenti non sarebbero in grado di sostenere il tapering. Ma i mercati attendono fiduciosi i dati macro di oggi, a partire dai vari indici della fiducia dell’Eurozona, ad agosto ancora in rialzo. Per l’Italia, dopo otto mesi di ripresa, si stima una lieve diminuzione.

L’ORA DEGLI INDICI: PMI MANIFATTURIERO E FIDUCIA

Gli occhi degli investitori sono puntati principalmente sui dati del Pmi manifatturiero di Giappone, Cina, Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna ed Eurozona, oltre alla stima Adp dei nuovi occupati nel settore privato negli Stati Uniti, che arrivano mercoledì primo settembre. E ancora sui Pmi servizi e compositi di Cina, Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Eurozona, oltre al Pmi Markit servizi e all’indice Ism non manifatturiero negli States in calendario venerdì.

UE, DOMANI IL DATO SULL’INFLAZIONE E IL BILANCIO

Da seguire in particolare martedì il dato sull’inflazione dell’area: +2,8% secondo le previsioni ai massimi dal 2012, un numero destinato a salire ancora al 3,3%, secondo Hsbc. O al 2,6%, secondo la Bce, che tiene conto del rialzo dell’Iva tedesca, dell’aumento dell’energia e dei disagi legati ai colli di bottiglia nell’industria. Ma tutto questo non si tradurrà in un imminente aumento dei tassi d’interesse, anche perché il fenomeno dovrebbe sgonfiarsi nel 2022.

Per quanto riguarda la Bce, martedì verrà pubblicato il bilancio consolidato, mercoledì le statistiche sui tassi d’interesse bancario dell’Eurozona.

VENERDÌ IL DATO USA SUL LAVORO, DECISIVO PER IL TAPERING

I mercati attendono anche i dati Usa, cruciali per l’avvio della riduzione degli acquisti da parte della Fed. L’indicatore più importante lo fornirà venerdì il dato sull’occupazione: previsti 750 mila nuovi posti ed il calo della disoccupazione al 5,2%.

Seguono i prezzi delle case, in forte ascesa, e l’indice della fiducia. Ma la congiuntura potrebbe essere condizionata soprattutto dall’uragano Ida in Florida, che potrebbe condizionare in maniera rilevante il mercato dell’energia. Mercoledì c’è la riunione dell’Opec plus, che dovrà decidere se modificare o confermare l’incremento mensile di 400mila barili al giorno.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati