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Stellantis, firmato l’accordo sul nuovo contratto di lavoro: aumenti per 350 euro in quattro anni

Imagoeconomica

Dopo un lungo confronto durato sei mesi, è stato firmato all’Unione Industriali di Torino il nuovo accordo economico per il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (Ccsl) che riguarda oltre 60mila dipendenti di Stellantis, Cnh Industrial, Iveco e Ferrari. Il rinnovo copre il biennio 2025-2026, completando così la copertura quadriennale 2023-2026, avviata con la precedente intesa dell’8 marzo 2023. Alla firma hanno aderito Fim, Uilm, Fismic, Uglm e l’Associazione Quadri.

L’accordo si traduce in un incremento salariale complessivo del 18,66% in quattro anni, con una crescita media in busta paga di 350 euro, di cui circa 140 nei prossimi due anni. A questo si aggiungono due erogazioni una tantum da 240 euro ciascuna, previste a giugno 2025 e aprile 2026. Un risultato che, in un momento ancora complicato per il settore automotive, rappresenta per i sindacati un segnale positivo di stabilità e fiducia.

Gli aumenti e il premio di risultato

L’intesa prevede un aumento progressivo della paga base: +3,7% da giugno 2025, +2% da gennaio 2026 e +0,8% da novembre 2026. Per un lavoratore medio (terzo gruppo professionale, ex quinto livello metalmeccanico), l’incremento sarà di circa 139,80 euro al mese. Gli aumenti avranno effetto anche sugli istituti indiretti e differiti, come le maggiorazioni e il Tfr.

Importanti novità arrivano anche sul fronte del premio di risultato. Per Cnh, Iveco e Stellantis, l’importo massimo salirà oltre il 10% della retribuzione annua, fino all’11,55% nel caso di Stellantis, grazie alla modifica degli indicatori locali relativi ai costi di trasformazione, qualità e quote di mercato. Viene inoltre eliminata la soglia legata al free cash flow, che aveva impedito la detassazione del premio nel 2024. Per Ferrari resta in vigore il premio aziendale specifico.

Commissioni per il merito e la professionalità

Oltre agli aumenti salariali, il contratto introduce strumenti per la valorizzazione delle competenze. Sono state istituite due commissioni, una per Cnh Industrial e Iveco, l’altra per Stellantis, con il compito di elaborare sistemi premianti individuali basati su criteri oggettivi e misurabili.

“In un contesto di incertezza, abbiamo nuovamente siglato certezze e miglioramenti”, hanno dichiarato Sara Rinaudo e Roberto Di Maulo, di Fismic Confsal. “Il rinnovo del CCSL rafforza i salari, valorizza le professionalità e offre nuove prospettive ai lavoratori. Il CCSL si conferma una scelta vincente”.

Per Stellantis, la commissione si concentrerà inizialmente sui lavoratori in linea, puntando sulla polivalenza su più postazioni, per poi estendere la valorizzazione ad altre aree professionali. Per i dipendenti non iscritti al sindacato è prevista una quota contratto una tantum di 35 euro, salvo espressa rinuncia.

Soddisfatti i sindacati

L’intesa ha raccolto il consenso unanime delle sigle firmatarie, che l’hanno definita “un risultato importante” in un momento difficile per il settore. “Abbiamo assicurato il pieno recupero del potere d’acquisto in condizioni assai difficili di alta inflazione e di crisi del settore automotive”, ha dichiarato Rocco Palombella, segretario generale Uilm. “Pensiamo che questa intesa possa costituire un esempio positivo di relazioni sindacali per tutto il comparto metalmeccanico, nonché un segnale della volontà di continuare a credere nell’Italia”.

Sulla stessa linea anche la Fim Cisl, che con il segretario Ferdinando Uliano e il coordinatore del settore automotive Stefano Boschini ha sottolineato il valore dell’accordo per “uno dei settori più importanti della nostra industria metalmeccanica, in un momento particolarmente difficile”.

L’intesa, osservano, giunge pochi giorni dopo la nomina del nuovo ad di Stellantis, Antonio Filosa, e rappresenta un’occasione per rilanciare anche il piano industriale in Italia, con attenzione alla transizione ecologica, agli investimenti e all’occupazione.

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