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Spread sotto i riflettori, negoziati Usa-Cina in bilico sui dazi

FIRSTonline

Clima di cauta fiducia sui mercati in vista della ripresa dei negoziati tra Cina e Usa. Le Borse cinesi hanno preso la via del rialzo alla riapertura dopo una settimana di vacanza: l’indice di Shanghai avanza dell’1,4% nonostante le previsioni al ribasso per l’economia: l’Economic Daily, il quotidiano controllato dall’agenzia di Stato Xinhua, ha scritto che il prodotto interno lordo del primo trimestre potrebbe scendere al 6%. In timido rialzo anche Hong Kong e Seoul tra scambi modesti per la chiusura della Borsa di Tokyo.

Il petrolio tratta a 61,6 dollari il barile, in calo dello 0,7%, la settimana si è chiusa in ribasso dell’1%. Molto peggio il WTI, in calo di oltre il 4% nelle precedenti cinque sedute.

USA PESSIMISTI SUI DAZI

Il rialzo del dollaro, sia nei confronti del renmimbi che dell’euro, sta a testimoniare la cautela dei mercati alla vigilia dei colloqui di Pechino sui dazi. Da parte Usa prevale il pessimismo, i cinesi tacciono, il che non è un buon segno. In questo clima giovedì 14 il segretario del Tesoro Stephen Mnuchin e il rappresentante Usa ai commerci Robert Lightizer celebreranno San Valentino a Pechino, ove incontreranno il vicepremier Liu He nel tentativo di sbloccare la trattativa sui dazi e sui diritti intellettuali prima che prendano il via i dazi minacciati da Washington a partire dal 1° marzo.

Il giorno dopo, venerdì, scadrà il termine per evitare un nuovo stop alle attività del governo federale. Anche in questo caso la strada è in salita. Accantonato per ora il tema del Muro alla frontiera del Messico, le trattative tra i democratici e Donald Trump hanno registrato ieri una nuova battuta d’arresto, sempre sul tema dell’immigrazione.

L’FMI PREMIA LA SVOLTA DELLA FED, EURO A 1,132

Sul fronte macro, il dato americano più rilevante riguarda l’inflazione, uno degli elementi guarderà con più attenzione nella prospettiva di un’eventuale ripresa della tendenza al rialzo dei tassi, per ora da escludere. Se ne saprà dopo gli interventi in settimana Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, e di Esther George di Kansas City. Anche il Fmi promuove la scelta Usa di fermare l’ascesa dei tassi.

I dati macroeconomici hanno contribuito la scorsa settimana a piegare l’euro, sceso dell’1,2%, questa mattina il cross è a 1,132.

BANKITALIA SOTTO TIRO: BLANDA DIFESA DI TRIA

Piazza Affari riparte dopo una settimana difficile, segnata da nuovi, pesanti segnali in arrivo dalla congiuntura economica ma soprattutto dagli attacchi scomposti all’indipendenza della Banca d’Italia e della Consob lanciati dal fronte gialloverde. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria si è schierato con Banca d’Italia. Ma, impaurito da tanta libertà di giudizio, il ministro ha mandato subito la sua portavoce a precisare è stata un’affermazione prettamente istituzionale, ovvia e persino banale. Le parole di Tria “non sono indirizzate contro nessuno”.

Oggi arriva in aula alla Camera il dl Carige.

OGGI L’EUROGRUPPO, DOMANI L’ASTA BOT

In questo clima surreale, in cui spicca la rottura dei rapporti diplomatici con la Francia, l’Italia si presenta oggi all’Eurogruppo, la riunione dei ministri delle Finanze della zona euro. Tria, per l’occasione, incontrerà il presidente della Bce Mario Draghi.

Sotto i riflettori, il mercato obbligazionario alla vigilia delle aste di metà mese. Si comincia domani con l’offerta dei Bot a 12 mesi di domani per 6,5 miliardi di euro. Mercoledì il Tesoro offrirà in asta titoli a medio e lungo termine per massimi 4,5 miliardi di euro. Btp a 3 anni per un importo compreso tra 1,75 e 2,25 miliardi e 7 anni tra 1,75 e 2,25 miliardi di euro. Il ministero ha fatto sapere che “l’asta BTp sulla scadenza a lungo termine prevista il 13 febbraio 2019 non avrà luogo” grazie al successo del recente collocamento di 8 miliardi di titoli a 30 anni.

Ma guai ad abbassare la guardia: i mercati, infatti, stanno migrando verso le attività a basso rischio. Il rendimento del Bund decennale è sceso a 0,07%, minimo dal novembre del 2016. Oggi saranno offerti 3 miliardi di Bund semestrali. Intanto sono saliti i tassi del Bel Paese, in coincidenza con il peggioramento della performance dell’economia. Il Btp ha archiviato la settimana al 2,98%, lo spread si è allargato a 291 punti base, da 283 di ieri: per il decennale è stata la peggior settimana da ottobre.

I CONTI DI MEDIOLANUM, ORE DECISIVE PER ASTALDI

Finale di settimana in rosso anche per il listino azionario che dal picco di mercoledì a 20.005 punti ha lasciato sul terreno la bellezza di 735 punti base.

Continua in questo clima la sfilata delle trimestrali. Saranno annunciati i conti di Recordati e di diversi istituti di credito: Banca Ifis, Mediolanum, do Bank, Popolare di Sondrio.

Giornate decisive per evitare che il secondo gruppo di costruzioni precipiti in amministrazione straordinaria. Domani il gruppo dovrebbe firmare l’accordo con Fortress per un finanziamento da 75 milioni. Entro mercoledì dovrebbe arrivare anche l’unica offerta rimasta sul tavolo, quella di Salini.

WALL STREET GUARDA A COCA COLA E NVIDIA

A Wall Street riflettori sui conti di Nvidia, dopo l’allarme utili lanciato dal campione dei chips dedicati al 5G e su Activision Blizzard, altro gigante stavolta dei videogiochi reduce dal profit warning. Tempo di bilancio anche per John Deere, sensore sensibili delle tensioni commerciali, al pari di Bombardier e Airbus. In arrivo anche i conti di Cisco, Aig, Crédit, Coca-Cola. Kraft e dei giganti alberghieri Hyatt e Hilton.

In Europa tengono banco i numeri di Airbus, Nestlé e Michelin e, tra le banche, di Crédit Suisse. In Asia, attenzione al bilancio Nissan, in attesa della ridefinizione dei rapporti con Renault.

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