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Smartphone ed elettrodomestici, lobby Usa avvisa Biden (e Trump) contro i dazi alla Cina. In Ue rivoluzione green per Electrolux

Imagoeconomica

Due clamorose novità stanno agitando il panorama mondiale dell’elettronica di consumo e dei majaps (major appliances, vale a dire i grandi elettrodomestici). La prima, la più pesante, è che in Usa la lobby più potente a favore del Made in China è americana, ha una potenza di tiro micidiale e ha già cominciato “sparare” reazioni e azioni durissime contro il Senato americano che vuole revocare lo status di Permanent normal trade relations (Pntr) all’import (devastante) cinese. E vuole pure applicare dazi doganali.

Trump ha, tra l’altro, già detto che, se diventerà presidente, lo farà anche con i device europei. L’associazione americana che si oppone è la Consumer technology association (Cta) che riunisce tutti i settori che girano intorno a elettronica di consumo, informatica, audio-video e tlc con un mercato che valeva nel 2023 circa 780 miliardi di dollari.

Lobby Usa: “Niente dazi alla Cina”

La stragrande maggioranza dei prodotti elettronici in vendita in Nord America proviene, come è noto, dalla Cina. L’avviso della Cta – che organizza anche il Ces, il Consumer electronics show di Las Vegas – è arrivato a Biden ma in realtà è diretto a Trump che minaccia dazi esorbitanti.

“Non si azzardi nessuno a farlo – ha dichiarato ufficialmente la Cta – togliendo il Pntr aumenterebbero subito i prezzi, il potere d’acquisto dei consumatori statunitensi crollerebbe di 30 miliardi di dollari, gli acquisti di smartphone del 30% e quelli dei laptop e dei tablet del 26%”. Con cadute anche su tutti i fronti degli altri device elettrici, elettronici e elettrotecnici. Un disastro – concludono gli esperti di Cta – per l’economia del Paese.

Dazi anche sugli elettrodomestici

Ma poiché anche la maggioranza dei grandi elettrodomestici e il 90% degli small appliance venduti in America è fabbricata in Asia e in Cina soprattutto, l’aumento dei prezzi colpirebbe subito anche questi prodotti. Per comprendere l’impatto economico, nel 2023 il valore del mercato degli elettrodomestici, compresa l’intera filiera dalle fabbriche alle vendite, ammontava a 198 miliardi di dollari, secondo quanto comunicato dalla Aham, la Association home appliance manufacturing. Il quadro decisamente negativo si aggrava ulteriormente dal momento che molte fabbriche di elettronica ed elettrodomestici rimaste in Nord America dipendono in gran parte dalla Cina per le componenti. Fabbriche che rischierebbero di fermarsi perché subirebbero un disastroso aumento dei costi.

Electrolux, una rivoluzione nel lavaggio

Se il mercato mantiene un trend negativo pur con qualche leggero segno di ripresa, è sul fronte della manifattura che il Made in Europe ha raggiunto un nuovo ed eccezionale traguardo nella protezione ambientale. La innovativa serie di lavabiancheria, lavasciuga e asciugatrici a marchio Electrolux, fabbricate a Porcia, nella fabbrica del lavaggio più avanzata oggi in funzione, rappresenta un cambiamento integrale nella progettazione e delle prestazioni.

Per la prima volta al mondo viene allungata la vita dei capi oltre a superare ogni livello di risparmio di acqua, detersivo e elettricità. Le nuove macchine sono le uniche infatti a ridurre in quantità elevate la Carbon Footprint, il consumo di acqua e i rifiuti tessili, risparmiando quasi 5 milioni di tonnellate di indumenti smaltiti annualmente in Europa.

Efficienza energetica da record

Oltre a ridurre grandemente l’inquinamento tessile nelle acqua del lavaggio, eliminano più di 50 macchie anche a 30 gradi, risparmiano fino all’80% di energia e dimezzano i tempi di trattamento. Eccezionale anche la facilità d’uso con grandi display, pochissime manovre (tutto è intelligente e automatico) e una versatilità in nome della protezione dell’ambiente che vanta un livello superiore alla massima efficienza energetica, la A, dell’etichetta europea. Contrariamente alle macchine smart sul mercato, spesso molto complicate da usare, queste vantano un’interfaccia uomo-macchina finalmente intuitiva.

Inquinamento tessile e sprechi

In Europa ogni persona – sottolinea il comunicato della società – getta via mediamente oltre 6,5 kg di vestiti all’anno: la maggior parte (87%) finisce nell’inceneritore o in discarica. E molte delle motivazioni sono legate alla cura del bucato. L’accumulo degli abiti, lo sbiadimento dei colori e il logorio dei tessuti rientrano tra i motivi principali di smaltimento, così come le macchie, in particolare sugli indumenti dei bambini. Si stima che alcuni indumenti vengano scartati dopo appena sette-dieci volte che sono stati indossati.

Quando saranno disponibili le nuove macchine Electrolux? Sul mercato italiano saranno introdotte a giugno le serie 600 700 800-900 per le lavatrici, 700-800 per le lavasciuga e 600-700-900 per le asciugatrici.

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Categories: Economia e Imprese