X

Semi di grano: l’home restaurant gourmet sul Lago di Como

FIRSTonline

Da qualche anno la moda dell’home restaurant ha investito anche il nostro Paese. Un fenomeno sociale e culinario importato dagli Stati Uniti che consiste nel trasformare la propria abitazione in un piccolo ristorante per proporre il proprio menù a parenti, amici ma anche semplici conoscenti.

L’home restaurant permette ai turisti di gustare piatti tipici del territorio in location suggestive. Tra questi ristoranti “casalinghi” c’è una realtà lombarda che propone una cucina del territorio gourmet. Si tratta di “Semi di Grano”, situato nel centro di Gittana, un piccolo borgo molto caratteristico del comune di Perledo, in provincia di Lecco, con appena qualche decina di abitanti.

L’idea nata da Carlo Ballarate e la sua compagna Ghaia Maglia ha preso vita lo scorso anno, in epoca Covid. Nonostante ciò, la coppia ha preso la casa di fine ‘700 acquistata dai bisnonni di Ghaia, al tempo un albergo internazionale.

Si può pranzare o cenare all’esterno sotto una bellissima vite oppure all’interno in un delizioso spazio con sasso a vista e dettagli che riprendono l’architettura originaria della casa. La cucina riprende piatti tradizionali rivisitati in chiave moderna.

Da cameriere a barista e fino alla cucina. Carlo ha esplorato molti campi della ristorazione, ha frequentato anche i corsi di Aicaf (corso certificato di caffetteria). Poi nel 2016 fino al 2018 ha gestito il Melograno caffè & bistrot a Capiago Intimiano, in provincia di Como. Un’esperienza formativa che ha gettato le basi della sua attività futura, iniziando come chef a domicilio per le ville della zona per poi collaborare con un catering che si occupa di eventi belli grandi anche su Milano, dal Salone Internazionale del Mobile all’Artigiano in Fiera”.

Alla fine, nell’agosto del 2020, nasce l’home restaurant Semi di Grano, interamente ristrutturato dalla compagna-architetto Ghaia. Hanno però mantenuto le pareti originali in sassi, la stufa a legna e la cantina, mentre hanno optato per un pavimento in cemento industriale. Hanno anche due orti, uno dedicato alle erbe, l’altro alla produzione dei vegetali. Nell’home restaurant di Carlo e Ghaia si cucina a vista, sulla stufa a legna, proprio come si faceva una volta. “Cucinare con il fuoco – dice Carlo – è un’alchimia qualcosa che va oltre il semplice piatto in tavola”.

Il menu cambia settimanalmente, con materie prime di alta qualità: le oche provengono dalla Cascina Madonnina, “Da quando abbiamo aperto – ci tiene a precisare – cerco di privilegiare produttori etici e possibilmente della zona”: i formaggi vengono da Mazzoleni e da Bottega Valtellina, la pasta da Mancini e il riso da Cascina Alberona, la carne di maiale la prendono dall’Azienda Agricola Campofiasco mentre quella di vacca e manzo dalla Macelleria Fratelli Rizzieri 1969. Anche il caffè parla lombardo, con la torrefazione Griso di Seveso.

Non manca mai il pane fatto in casa, il risotto e ovviamente la pasta, quasi mai il pesce di lago. Per i secondi, invece, predilige la cottura a bassa temperatura ma con la Staub, evitando i sacchetti di plastica laddove possibile. Tra le ultime pietanze: carpaccio di sammerino al ginepro e il suo caviale, menta, citronette al bergamotto e estratto di mela e il risotto al Prosecco, formaggio d’alpeggio di capra, fichi e origano fresco.

Aperto tutti i giorni, fatta eccezione il venerdì e sabato sera e la domenica pranzo. Si può prenotare un tavolo da un minimo di 2 persone a un massimo di 7 persone.

Related Post
Categories: Food News