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Saipem: Consob apre procedimento su aumento di capitale

Wikimedia Commons John A. Konrad V

La Consob ha avviato un procedimento amministrativo sanzionatorio su Saipem. Lo ha reso noto la società stessa domenica 8 aprile, spiegando che l’Autorità contesta il prospetto informativo e il supplemento al prospetto informativo relativi al maxi aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro effettuato a inizio 2016 allo scopo di tentare il rilancio della società.

Nel dettaglio, la Consob, ha avviato un procedimento amministrativo sanzionatorio, in ordine ai documenti messi a disposizione del pubblico dal gruppo petrolifero in occasione della ricapitalizzazione, nei confronti del cda allora in carica (quindi anche all’attuale ad Stefano Cao, appena confermato nell’ultimo giro di nomine) e del Cfo o dirigente preposto.

Gli uffici della Commissione Nazionale per la Società e per la Borsa evidenziano “taluni profili in ordine alla non corretta redazione della dichiarazione sul capitale circolante netto”. Cosa che comporterebbe “l’inidoneità della documentazione d’offerta a consentire la formulazione di un fondato giudizio sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sui risultati economici e sulle prospettive dell’emittente da parte degli investitori”.

Nel comunicato diffuso ieri in tarda serata dalla società, si precisa che nel caso in cui le violazioni contestate venissero accertate alla fine del procedimento, Saipem rischierebbe una “sanzione amministrativa pecuniaria tra 5mila e 500mila euro”. Il gruppo e tutti gli esponenti aziendali oggetto del procedimento “nel ribadire il convincimento in ordine alla assoluta correttezza del proprio operato, formuleranno tempestive deduzioni in replica alle contestazioni degli uffici”.

I rilievi della Consob seguono la notifica dello scorso 2 marzo, contestata dal gruppo di servizi oil, in cui gli uffici di controllo della borsa sottolineano fra i vari punti “l’incoerenza delle assunzioni e degli elementi alla base del piano strategico 2016-2019 rispetto alle evidenze a disposizione degli organi di amministrazione”.

Secondo la Commissione di Borsa infatti, si tratterebbe di indicatori di possibile perdita di valore degli asset successivamente svalutati da Saipem nella relazione sui nove mesi del 30 settembre 2016, elementi che sarebbero sussistiti già al momento di approvazione del bilancio consolidato 2015.

Infine, in base alle contestazioni dell’Autorità, Saipem avrebbe omesso di rappresentare le assunzioni sottostanti la dichiarazione sul capitale circolante netto, la disponibilità di uno “Scenario Eni” sul prezzo del petrolio aggiornato e l’esistenza di significative modifiche nelle assunzioni sottostanti il piano strategico 2016-2019.

A Piazza Affari, il titolo Saipem cede attualmente lo 0,2% a fronte di una performance di Borsa pari a +0,7%.

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