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Reddito di cittadinanza, ecco il decreto: la guida in 9 punti

Imagoeconomica

C’è, finalmente, un decreto sul reddito di cittadinanza che il governo dovrebbe approvare questa settimana. Parole scritte nero su bianco con le quali si delineano i contorni della misura più attesa dell’anno. Anzi delle misure, dato che la bozza contiene anche le regole valide per quota 100. Si tratta, lo ripetiamo, di una bozza e quindi di un testo soggetto probabilmente a modifiche da parte del Parlamento, ma per la prima volta è possibile capire quali sono le regole, gli importi, i paletti e le sanzioni. Alcuni dubbi però, soprattutto in relazione a platea e coperture, rimangono dove sono.

REDDITO DI CITTADINANZA: LA PLATEA E LE RISORSE

Dopo la prima bozza del decreto, il Governo ha diffuso anche una relazione di accompagnamento nella quale chiarisce i meccanismi della misura. Secondo quanto indicato da Palazzo Chigi i nuclei familiari beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza saranno 1.734.932 milioni, corrispondenti a 4.916.786 milioni di persone fisiche. Per il 2019 a disposizione ci sono 6,1 miliardi di euro, che diventano 7,75 miliardi nel 2020, 8,1 nel 2021 e 7,8 dal 2022 in poi. Per quanto riguarda il solo reddito di cittadinanza, la platea dei beneficiari corrisponde a 1,4 milioni di nuclei familiari, 4 milioni di persone in totale.

Se i numeri riferiti alla platea verranno confermati, ogni nucleo familiare nel 2019 riceverà in media circa 290 euro al mese, pari a 137 euro al mese per persona fisica. Si tratta di una cifra media comunque molto inferiore ai 780 euro promessi inizialmente e alla stessa compatibilità finanziaria dichiarata per il provvedimento.

In materia di risorse bisogna infatti tenere in considerazione anche un’altra importante novità: in base a quanto si legge nella bozza, nel caso in cui i fondi stanziati non bastassero, sarà “ristabilita la compatibilità finanziaria mediante rimodulazione dell’ammontare del beneficio”. Tradotto in parole povere gli assegni saranno tagliati. La sforbiciata però non riguarderà chi percepisce già il reddito o la pensione di cittadinanza, ma “le erogazioni del beneficio successive all’esaurimento delle risorse non accantonate”.

REDDITO DI CITTADINANZA: CHE COS’È E COME FUNZIONA

Il reddito di cittadinanza viene descritto come una “misura unica di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, della libera scelta del lavoro”.

L’erogazione partirà ad aprile 2019, mentre le domande potranno essere presentate da marzo. Nel decreto si prevedono, oltre al sussidio per le famiglie e per i single, anche delle regole chiare che i percettori dovranno seguire per trovare lavoro, pena la decadenza. Stabiliti anche incentivi per le aziende che assumeranno a tempo indeterminato i titolari del reddito di cittadinanza.

REDDITO DI CITTADINANZA: CHI PUÒ RICEVERLO

Potranno ricevere il reddito di cittadinanza i cittadini italiani e gli stranieri con un permesso di soggiorno di lungo periodo. I richiedenti dovranno però essere residenti in Italia “in via continuativa da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda”. La regola vale anche per i cittadini italiani. Dunque chi negli ultimi 10 anni ha spostato la propria residenza all’estero, anche per pochi mesi, non avrà diritto al sussidio.

Non ha diritto al reddito di cittadinanza chi si trova in carcere, chi è ricoverato in istituti di cura di lunga degenza o strutture assistenziali a carico dello Stato e chi è disoccupato a seguito di dimissioni volontarie (escluse quelle per giusta causa).

REDDITO DI CITTADINANZA: I REQUISITI E I PALETTI

Arriviamo al capitolo più importante, quello relativo ai requisiti (stringenti) necessari per possedere il reddito.

Dal punto di vista economico, sono tre i parametri principali da tenere in considerazione:

1 Isee inferiore a 9.360 euro annui,

2 patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 30mila euro,

3 patrimonio finanziario (compresi conti correnti, titoli e azioni) inferiore a 6mila euro per singola persona. La cifra potrà aumentare di 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 10mila euro, ma salirà ancora di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. La somma sarà infine maggiorata di 5mila euro per ogni componente disabile presente nel nucleo familiare.

Attenzione però ad altri due paletti: nessun componente del nucleo familiare dovrà possedere auto nuove (comprate nei 6 mesi precedenti alla presentazione della domanda) e in ogni caso auto con cilindrata superiore a 1.600 cc o moto di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti. Non si potranno avere nemmeno navi e imbarcazioni sportive.

Bisognerà fare molta attenzione a possedere tutti i requisiti indicati, anche perché chi dichiarerà il falso per ottenere il reddito di cittadinanza rischierà fino a sei anni di carcere e non potrà chiedere un nuovo sussidio per 10 anni.

REDDITO DI CITTADINANZA: GLI IMPORTI

Con un Isee pari a zero, ciascun richiedente avrà diritto a ricevere 500 euro al mese (6mila euro l’anno) di “integrazione al reddito”. Se però paga anche un affitto riceverà (oltre ai 500 euro) fino a 280 euro in più al mese. Se invece paga un mutuo la somma aggiuntiva potrà arrivare a 150 euro al mese (1.800 euro l’anno). I beneficiari avranno inoltre a disposizione tariffe elettriche e tariffe del gas agevolate. La quota di integrazione al reddito però decresce in base all’Isee o aumenta in base a una scala di equivalenza legata ai componenti del nucleo familiare. Ad esempio, un adulto con un minore a carico avrà come integrazione non 500, ma 600 euro, con due minorenni si sale a 700, 800 euro con due adulti e un minorenne; fino ad arrivare a 1.050 euro in caso di tre adulti e due minorenni. A queste cifre bisognerà poi aggiungere l’eventuale contributo affitto o mutuo.

REDDITO DI CITTADINANZA: LA DURATA

Si potrà ricevere il reddito di cittadinanza per un massimo di 18 mesi, rinnovabili dopo a una sospensione di un mese, durante la quale l’INPS valuterà che persistano i requisiti necessari.

Nel caso in cui nel corso di questo periodo uno dei componenti del nucleo familiare trovasse lavoro come dipendente, il maggior reddito del componente rientrerà “nel reddito familiare solo per l’80% a partire dal mese successivo, fino a quando questo maggior reddito non viene recepito nell’Isee per l’intera annualità”, spiega il Governo. Chi invece deciderà di aprire un’impresa o iniziare un lavoro autonomo riceverà sei mensilità di reddito di cittadinanza a titolo di incentivo.

REDDITO DI CITTADINANZA E LAVORO

Chi otterrà il reddito di cittadinanza dovrà sottoscrivere un Patto per il lavoro presso un centro per l’impiego, dove sarà convocato entro 30 giorni, ed effettuare una dichiarazione di immediata disponibilità a lavoro e aderire a un percorso di formazione e inclusione sociale. Se il richiedente è in condizioni di disagio sociale dovrà sottoscrivere invece un Patto di inclusione sociale. In entrambi i casi, i beneficiari del reddito di cittadinanza dovranno partecipare a progetti di pubblica utilità promossi dai comuni.

Nel corso dei 18 mesi chi percepisce il sussidio dovrà impegnarsi ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro “congrue”:

  • entro 100 km di distanza nei primi sei mesi di fruizione del sussidio;
  • entro 250 km oltre il sesto mese.
  • In tutta Italia (se non ci sono minori nel nucleo) dopo un anno.

REDDITO DI CITTADINANZA: GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE

Alle imprese che assumono i titolari di reddito di cittadinanza con un contratto full time a tempo indeterminato verranno riconosciute, sotto forma di sgravio contributivo, da 5 mensilità (6 per l’assunzione di donne e disoccupati di lunga durata) a 18 mensilità. Questo importo sarà da dividere al 50% con l’Agenzia per il lavoro nel caso in cui il canale di reclutamento sia privato.

REDDITO DI CITTADINANZA: DOMANDE ED EROGAZIONE

Il reddito di cittadinanza potrà essere richiesto sia direttamente che per via telematica tramite Poste Italiane. In alternativa si potrà optare per un Caf convenzionato con l’INPS.

Il beneficio sarà erogato tramite una carta, denominata “carta Rdc” gestita da Poste Italiane. Anche qui sono previsti dei paletti: si potranno prelevare fino a 100 euro in contanti per ogni singolo individuo (la cifra aumenta in base alla composizione del nucleo familiare) e ogni movimento sarà tracciato. Non si potrà utilizzare la carta per il gioco d’azzardo.

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