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Petrolio, l’Aie vede prezzi bassi a lungo e futuro sempre più elettrico

FIRSTonline

Gli occhi dei mercati tornano a concentrarsi sul petrolio dopo la decisione dell’Opec e di altri 10 Paesi non Opec di estendere l’accordo sui tagli alla produzione fino alla fine del 2018. L’intesa, lo ricordiamo, prevede il taglio di di 1,8 milioni di barili rispetto ai livelli di ottobre 2016, di cui 1,2 milioni dai Paesi Opec e 0,6 milioni dai Paesi non Opec.

Al centro dell’attenzione anche il World Energy Outlook 2017 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie), presentato oggi nella sede dell’Eni dal direttore Fatih Birol, alla presenza dei ministri Calenda e Galletti e dell’amministratore delegato di Eni Descalzi. In base a quanto si legge nel report, nonostante l’ascesa sempre più rapida dei veicoli elettrici, il mondo non è ancora pronto a dire addio all’oro nero.

Secondo l’Aie, la produzione degli Usa di tight oil continuerà ad aumentare di 8 milioni di barili al giorno fino al 2025, registrando la più lunga e sostenuta crescita produttiva che un singolo Paese abbia mai registrato nella storia dei mercati petroliferi. Una realtà che, insieme alla sempre più rapida sostituzione delle automobili tradizionali con i veicoli elettrici, comporterà il mantenimento dei prezzi del petrolio bassi ancora a lungo.

In base a quanto previsto, la crescita della domanda dovrebbe rimanere robusta fino alla metà del prossimo decennio, per poi rallentare significativamente a causa riduzione della domanda di petrolio nei veicoli per il trasporto passeggeri dovuta ad una maggiore efficienza e il ricorso a carburanti alternativi. In questo frangente l’Aie prevede infatti 900 milioni di veicoli elettrici al 2040. 

L’espansione dell’elettrificazione verrà però in parte controbilanciata dal contributo proveniente da altri settori (petrolchimica, veicoli pesanti, trasporto aereo e navale) che manterranno la domanda su un percorso ascendente che la porterà a raggiungere i 105 mb/g al 2040.

Il mercato dunque si prepara ad affrontare una vera e propria sfida. Una sfida che l’ad di Eni Claudio Descalzi, non intende sottovalutare: “Siamo nella situazione di cambiare in corsa un veicolo grosso, una balena, che deve diventare una gazzella: è la strategia che abbiamo pensato perché dobbiamo tener conto del breve e brevissimo ma anche del medio e lungo termine. Il primo passo è la trasformazione, quella che noi abbiamo fatto e va verso il futuro che non sono i tre anni ma i 10-20-50 anni”. Questo quanto affermato dal manager al margine della presentazione del World Energy Outlook 2017. “Non dobbiamo cancellare tutto ma trasformarlo; c’è spazio per veicoli elettrici, c’è spazio per i carburanti alternativi e per la trasformazione della chimica”.

 

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Categories: Finanza e Mercati