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Pensioni, Quota 100 addio e la Lega insorge

Imagoeconomica

“Il rinnovo di Quota 100 non è all’ordine del giorno”. “La Lega non ve lo permetterà”. Botta risposta tra il premier Giuseppe Conte e l’ex alleato di governo sull’addio alla tanto contestata formula pensionistica: il presidente del Consiglio l’ha elegantemente liquidata, lasciando intendere che non ha funzionato e che per il Governo è ora di voltare pagina, ma giustificandosi ufficialmente sostenendo che “Quota 100 era un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale”, e che quindi scaduti i tre anni non verrà riproposta. Conte ha dunque ceduto alle pressioni del Partito Democratico (e di Italia Viva), a dimostrazione che dopo le regionali l’orientamento della maggioranza potrebbe cambiare su alcune questioni, si pensi anche ai decreti sicurezza.

“Tra le riforme che ci aspettano possiamo anche lavorare su quella delle pensioni – ha aggiunto Conte intervenendo in collegamento al Festival dell’Economia di Trento, intervistato da Tito Boeri –  Dobbiamo metterci attorno a un tavolo, ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant’anni, mentre in tante occupazioni usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare”. Immediata la reazione del leader leghista Matteo Salvini: “Vogliono tornare alla legge Fornero!? La Lega non glielo permetterà, promesso. Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani”.

In compenso la mossa di Conte ha raccolto il convinto appoggio da Matteo Renzi e Italia Viva, uno degli attuali partner di Governo: “L’abolizione di Quota 100 è una svolta importante. Dopo aver cambiato linea in Europa, torniamo alla serietà sulle pensioni rimediando ancora ai danni del governo populista. Prossimo obiettivo: il Mes”. Anche su un’altra misura pensata del precedente esecutivo, e questa volta bandiera del M5S, Conte ha annunciato una messa a punto: il reddito di cittadinanza, che sarà rivisitato. “Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il Reddito di cittadinanza cui abbiamo aggiunto il Reddito di emergenza. Certo si possono sempre migliorare in fase di attuazione. Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro: dobbiamo cambiare”.

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Categories: Pensioni