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Pensioni, aumenti da gennaio 2023: di quanto aumenteranno? Come cambia la rivalutazione? Le istruzioni INPS

FIRSTonline

Le pensioni 2023 saranno più alte. L’INPS ha pubblicato la circolare n. 135 del 22 dicembre 2022, con cui comunica la conclusione delle attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali. A partire da gennaio 2023 dunque provvederà al pagamento con i nuovi importi. 

Pensioni 2023: come cambia la rivalutazione?

In base a quanto stabilito da un decreto del ministero dell’Economia, “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è determinata in misura pari al 7,3% dal 1° gennaio 2023”, fa sapere l’Inps. Ma, dato che la legge di Bilancio 2023 che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre prevede interventi volti a rimodulare le modalità di attribuzione della rivalutazione automatica per i trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il trattamento minimo, l’Inps per il momento ha attribuito la rivalutazione completa al 100% solo ai beneficiari il cui importo sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo, vale a dire 2.101,52 euro lordi. “Per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore al predetto limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023”, comunica l’Istituto Nazionale di previdenza sociale.  

Tabella INPS
Tabella INPS

Pensioni: cosa prevede la legge di Bilancio 2023

La Legge di Bilancio 2023, approvata dalla Camera e che approderà il 27 dicembre in Senato, prevede l’abbandono dell’attuale regime a 3 fasce e l’adozione di un nuovo regime a 6 fasce. La rivalutazione piena del 100% all’inflazione sarà attribuita alle pensioni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.101,52 euro lordi mensili. In cifre, si tratta di un aumento mensile lordo di 153 euro. Per le pensioni superiori a 4 volte il minimo e fino a 5 volte il minimo (2.626 euro lordi), la rivalutazione sarà dell’85%: circa 162 euro lordi. Le altre fasce:

  • Pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (3.150 euro lordi): 53%;
  • Pensioni tra 7 e 8 volte il minimo (4.200 euro lordi): 57%;
  • Pensioni tra 8 e 10 volte il minimo (5.250 euro lordi): 37%;
  • Pensioni oltre 10 volte il minimo: 32% 

Previsto inoltre l’innalzamento a circa 600 euro al mese le minime degli “over 75” per il solo 2023 e si attenua il taglio nella rivalutazione.

Pensioni sociali 2023: di quanto aumenteranno?

La pensione sociale 2023 sale a 414,76 euro al mese, che diventano 5.391,88 annui, mentre l’assegno sociale è a 503,27 euro, (6.542,51 annui). I limiti reddituali salgono a 5.391,88 personali per la pensione sociale (18.577,24 coniugale) e a 6.542,51 per l’assegno sociale (13.085,02 coniugale). 

La perequazione è stata infine applicata anche alle pensioni e agli assegni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti mentre i limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti vengono innalzati del 5,1%.

Pensioni gennaio 2023: pagamento

Per il 2023, l’età di accesso alla pensione di vecchiaia e all’assegno sociale è pari a 67 anni. Per quanto riguarda i pagamenti pensioni 2023, invece, verranno effettuati il primo giorno bancabile di ciascun mese o il giorno successivo se si tratta di giornata festiva o non bancabile, con un unico mandato di pagamento. Fa eccezione gennaio 2023, mese in cui l’erogazione viene eseguita il secondo giorno bancabile, vale a dire il 3 gennaio.

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