Allarme! Invasione di passeggini cinesi “fantasma”. Cioè: cinesi sì, ma senza marchio cinese. Un garbuglio tutto europeo: l’Ue infatti è invasa da passeggini realizzati in Cina, ma senza obbligo di marchio d’origine. Oltretutto prodotti a costo minore rispetto all’Europa e proprio per questo comprati dagli europei e rivenduti a prezzo maggiorato. A lanciare l’allarme è l’europarlamentare polacco Kosma Złotowski (Ecr), membro della commissione Trasporti e uno dei questori del Parlamento Ue. Non solo saremmo di fronte a concorrenza sleale, ma anche – sostiene Złotowski in una interrogazione – a una truffa perché i consumatori credono di acquistare un prodotto realizzato nell’Ue, quando in realtà stanno acquistando prodotti importati dalla Cina, “la cui produzione è spesso sovvenzionata dallo Stato”.
Un vuoto normativo e doganale che favorisce l’ambiguità
In effetti – ammette il commissario per il Commercio, Maros Sefcovic rispondendo all’europarlamentare polacco- c’è un vuoto normativo che rende il prodotto per la prima infanzia oggetto di pratiche commerciali su cui l’esecutivo comunitario può poco perché “i passeggini, importati o fabbricati nell’UE, non sono soggetti all’obbligo di marchio di origine“, spiega. A complicare, ci si mette anche il codice doganale dell’Unione, in base al quale i prodotti importati sono originari del paese in cui hanno subito l’ultima trasformazione sostanziale. Quindi, basta un semplice assemblaggio in Europa ed ecco che il passeggino smette di essere di provenienza cinese per diventare europeo.
Dazi inadeguati e soluzioni ancora lontane
E l’imposizione di dazi potrebbe essere una strada per fronteggiare questa invasione? Su questo punto il commissario per il commercio è netto: “L’aumento dei dazi doganali Ue sui passeggini potrebbe non essere lo strumento politico appropriato”. E allora cosa possono fare l’Ue e i consumatori per proteggersi dall’assalto di questi passeggini cinesi nei fatti ma senza identità conclamata? Proprio in questi giorni entra a regime il regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (Espr), che introduce un passaporto digitale, accessibile elettronicamente, che consente di archiviare informazioni. sui prodotti. Ma in ogni caso se è vero che quanto prima verrà avviato “Il primo piano di lavoro dell’Espr “, c’è da aggiungere però che “i passeggini non sono considerati prioritari“, aggiunge Sefcovic.
E dunque si torna daccapo. I neonati Ue continueranno ancora per chissà quanto tempo a essere cullati e sospinti in carrozzine che i genitori pensano siano originari dell’Europa ma in realtà sono cinesi.