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Museo Marmottan Monet (Parigi): una mostra che ripercorre le emozioni

National Gallery

Una raccolta di ottanta opere dal medioevo ai giorni nostri, provenienti sia da collezioni private che da prestigiosi musei francesi e internazionali, la mostra ripercorre la storia delle emozioni e della loro espressione pittorica dal XIV al XXI secolo.

Guido Cagnacci, Allégorie de la vanité et de la pénitence
© Marc Jeanneteau/Musée de Picardie

L’emozione, con le sue “reazioni spesso intense”, è sempre presente nelle arti visive, interpretata e declinata. Vi sono illustrate tutte le espressioni: dalla sofferenza alla gioia, dall’entusiasmo al terrore, dal piacere al dolore, che Louis-Léopold Boilly poté rivedere nelle sue Trentacinque opere espressive (1825 circa, Tourcoing, Museo Eugène Leroy), repertorio di un teatro dove la sensibilità umana è esposta e diversificata.

Claude Marie Dubufe, La lettre de wagram, 1827
© C. Lancien, C. Loisel /Réunion des Musées Métropolitains Rouen Normandie

Dal Medioevo ai tempi moderni, La malinconia di Dürer (1514, Parigi, Scuola Nazionale di Belle Arti), le emozioni dei cuori giovani (Jeanne-Élisabeth Chaudet, Giovane ragazza che piange la colomba morta, 1805, Arras, Museum des beaux-arts) , i capi di espressione della Scuola di Belle Arti di Parigi o il terrore che conferisce follia come dipinti da Charles Louis Müller (Rachel in Lady Macbeth, Parigi, museo d’arte e storia dell’ebraismo) sono tutte manifestazioni di sentimenti. La mostra suggerisce il repertorio infinito di risonanze affettive del nostro mondo interiore, la loro presenza o assenza dagli avori silenziosi medievali, fino alla loro sublimazione ululante nelle teste di ostaggi (1945, Parigi, Musée national d’Art modern, Centre Georges Pompidou) di Jean Fautrier.

Paul Cezanne, Les Baigneurs, 1899-1904
© Amy McCormick Memorial Collection / Bridgeman Images.

Le opere emotive si arricchiscono, si rinnovano gli sguardi, si differenziano le intensità e anche le interpretazioni. L’antica malinconia diventa nevrastenia (Émile Signol, La Folie de la fiancée de Lammermoor, 1850, Tours, Museo delle Belle Arti), l’antica violenza diventa esecrazione (Pablo Picasso, La Suppliante, 1937, Parigi, Museo Picasso).L’emozione offre poi infinite sfumature, che la storia non fa che arricchire e individuare. Le 8 sezioni del percorso espositivo illustrano la lenta trascrizione delle emozioni da parte degli artisti, poi la sua evoluzione nel tempo, alla luce delle riflessioni estetiche e scientifiche o degli eventi che si sono succeduti.

La mostra è frutto della collaborazione tra Georges Vigarello, storico e professore di filosofia e Dominique Lobstein, storico dell’arte.

In copertina: Particolare – Sainte Madeleine en pleurs – The National Gallery, London

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Categories: Arte