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Mps, allarme sulla raccolta: “Sopravvivenza a rischio” e altalena in Borsa

I guai di Monte dei Paschi non finiscono mai. Nel supplemento per la conversione delle obbligazioni subordinate uscito oggi dopo l’ok della Consob, si legge che: “il ritardo nel completamento della ricapitalizzazione potrebbe comportare un ulteriore deterioramento della posizione di liquidità e un peggioramento dei coefficienti patrimoniali ponendo a rischio la sopravvivenza della Banca”

Dagli stessi documenti emerge che, la raccolta diretta della banca senese, tra il 30 settembre del 2016 e il 13 dicembre, sarebbe scesa di 6 miliardi di euro. La situazione diventa ancora più preoccupante se si restringe l’arco temporale di riferimento, partendo dal 4 dicembre. Dal giorno del referendum costituzionale nell’ambito del quale i cittadini hanno bocciato la riforma voluta dal Governo Renzi, la raccolta diretta commerciale di Mps ha subito una riduzione di 2 miliardi di euro.

“’Tale deflusso – si legge nella documentazione – è da correlare sia alle pressioni commerciali non prevedibili, dovute al sopraggiunto clima di incertezza riguardo alle possibilità di conclusione dell’operazione, sia a componenti stagionali prevedibili (scadenze fiscali)”. L’istituto non esclude nemmeno che “l’entità dei deflussi possa ulteriormente incrementarsi, nel breve termine, per effetto di entrambe le componenti citate”.

Il dato relativo alla raccolta risulta essere peggiore rispetto a quello ipotizzato nel nuovo Piano industriale. Nel documento si legge infatti che per la fine del 2016 la raccolta potrebbe essere inferiore di 3 miliardi all’ammontare previsto nel Piano.

Dopo la pubblicazione della notizia, il titolo Mps, positivo fino a metà giornata, ha invertito la rotta e alle ore 15.40 cede l’1,98% a 20,25 euro, salvo recuperare nel finale. 

Ricordiamo che la Consob ha approvato ieri il supplemento relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria che Mps ha annunciato lo scorso 14 novembre sulle obbligazioni subordinate in mano al retail. L’adesione è stata prorogata fino alle ore 14:00 del 21 dicembre. L’aumento di capitale, invece, partirà lunedì 19 dicembre.

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