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Migranti: Francia e Spagna, no ai porti

Francia e Spagna non intendono permettere lo sbarco nei loro porti dei migranti soccorsi nel Mediterraneo. L’annuncio è arrivato dall’agenzia Ansa, che cita fonti di Bruxelles. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, alle 9 sarà alla seduta plenaria del Parlamento europeo per un dibattito politico sulle azioni per alleviare la pressione dei flussi migratori sull’Italia. Poco più tardi il collegio dei commissari discuterà e adotterà un piano di misure Ue di sostegno all’Italia. Una mossa che arriva dopo l’incontro dei ministri dell’Interno di Francia, Germania, e Italia e del commissario Ue Dimitris Avramopoulos a Parigi di domenica, ed in vista dell’incontro informale dei ministri dell’Interno Ue di giovedì a Tallin.

Incontro al quale l’Italia presenterà un documento messo a punto durante il prevertice di Parigi e che prevede alcuni punti: un codice di condotta per le Ong; sostegno anche economico alla Guardia costiera libica per monitoraggio coste; aiuti all’Oim e all’Unhcr affinché i centri in Libia rispondano agli standard internazionali per condizioni di vita e di diritti umani; rafforzare la strategia europea sui rimpatri, incrementare i tassi di riammissione, attuare pienamente lo schema della relocation concordato a livello Ue per rafforzare la riallocazione delle persone che necessitano di protezione.

“La nostra priorità è lavorare a monte per ridurre il flusso di migranti verso l’Italia ed evitare tragedie nel Mediterraneo – ha detto il commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, in un’intervista al quotidiano francese Le Figaro – Oggi l’Italia si trova in una situazione delicata e noi la aiuteremo. E’ quello che già facciamo politicamente, finanziariamente, materialmente. Abbiamo ottenuto risultati, ma dobbiamo raddoppiare gli sforzi per ridurre significativamente il flusso. La Francia si è mostrata molto responsabile fin dall’inizio, ed è anche sotto pressione, in particolare a Calais. Ma può impegnarsi di più. La situazione è insostenibile urgono risposte”. Per i contributi al fondo per l’Africa, ha poi aggiunto, Roma ha sbloccato 4 milioni di euro, la Germania 50 milioni e la Francia solo 3: “Una cifra troppo bassa”.

Il nodo più difficile da sciogliere all’incontro informale dei ministri dell’Interno Ue a Tallin – secondo quanto si apprende da varie fonti a Bruxelles – sarà l’ipotesi di far sbarcare i migranti soccorsi in porti di altri Paesi Ue. Difficoltà si registrano anche sulla questione delle risorse per il Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione, al quale per il momento, gli Stati membri hanno versato solo 89 milioni di euro.

Per affrontare le crisi migratorie “bisogna condurre in maniera coordinata in Europa un’azione efficace e umana che ci permetta di accogliere i rifugiati politici che corrono un rischio reale perché fa parte dei nostri valori – ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, durante il discorso pronunciato davanti al Congresso – senza confonderli con i migranti economici e senza abbandonare l’indispensabile mantenimento delle nostre frontiere”.

Intanto, l’Onu non prevede un calo del flusso misto di migranti e rifugiati che giungono in Europa via mare: “Le indicazioni di cui disponiamo non denotano un rallentamento degli arrivi in Libia, il che significa che un più ampio numero di persone potrebbe continuare a provare di lasciare il paese tramite la rotta del Mediterraneo centrale”, ha detto l’inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale, Vincent Cochetel, ricordando che dall’inizio dell’anno 84.830 migranti e rifugiati sono giunti in Italia via mare con un aumento del 19% rispetto all’anno scorso.

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