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Mediobanca, Nagel: cediamo 3% Generali, teniamo 10%

Un nuovo tassello si aggiunge al risiko bancario-assicurativo su Generali-Intesa. Lo spunto viene da Mediobanca, in seguito alla presentazione dei conti del primo semestre: “Restiamo coerenti con quanto abbiamo deliberato, cioè che Mediobanca all’interno del piano prevede una certa allocazione del capitale, funzionale allo sviluppo dei numeri del conto economico e alla sua solidità patrimoniale. Quindi Mediobanca procederà a dismettere il 3% di Generali entro il 30 giugno 2019 e conserverà il 10% residuo che è una fonte di utile per azione e dividendo importante”.

Lo ha precisato il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel durante una conference call con le agenzie stampa e analisti sui conti del primo semestre, interpellato circa eventuali contatti da parte di Intesa sulla quota in Generali e sulla eventuale disponibilità a valutare un’offerta. Nagel ha detto di non voler aggiungere altro sulla vicenda Generali-Intesa ma sollecitato dalle domande dei giornalisti riguardo al prezzo ha aggiunto:  “Lo scorso anno abbiamo ceduto alcune azioni Generali, del 3% che intendiamo dismettere, tra 17 e 18 euro. Se volete quello è un riferimento”.  Nagel, rispondeva agli analisti che gli hanno chiesto a quale prezzo la banca è disposta a cedere i titoli Generali.

Anche Mario Greco, Ceo di Zurich, è intervenuto sull’argomento Generali nel corso della conference call del gruppo concorrente del Leone. “Mi aspettavo una domanda – ha risposto ad un analista –  su M&A e su Generali. Ribadisco quanto detto a novembre sulla strategia della società che si basa su una crescita organica. Guardiamo a società interessanti e adeguate alla nostra strategia. Oltre non posso dire”, ha aggiunto Greco.

Alle 10 di giovedì i titoli della compagnia di Trieste quotano 14,40 euro (+0,07%) e i titoli Mediobanca 7,85 euro in rialzo dell’1,23%.

In apertura di giornata, Mediobanca ha annunciato dati record per il primo semestre 2016-2017: utile netto in crescita del 30%, a 418 milioni di euro, ricavi ai massimi storici a 1,07 miliardi (+6%) e risultato operativo in progresso del 14% a 425 milioni. 

VIVENDI-MEDIASET

In merito alla partita aperta da Vicent Bolloré nei confronti di Mediaset, “Mediobanca non si schiera con alcun socio in particolare – ha aggiunto Nagel – in operazioni che riguardino loro stessi. La mia valutazione come uomo di investment banking è che le operazioni di concentrazione vanno fatte in maniera amichevole e concordata, perché la statistica dice che operazioni non cordate sono molto più costose e hanno un rischio di esecuzione molto più’ elevato. La mia è una valutazione veramente tecnica”.  Come è noto, la vicenda Mediaset-Vivendi,  vede su fronti contrapposti la famiglia Berlusconi e Vincent Bolloré, entrambi importanti soci dell’istituto ed aderenti al patto.

PATTO E UNICREDIT

Il ceo di Mediobanca ha poi affermato che non c’è alcun segnale di disimpegno da Unicredit, “con cui la banca intrattiene rapporti anche professionali, come si vede con l’aumento di capitale in corso”. E ancora riferito a Unicredit:”Riguardo al disimpegno dei soci dal patto non ho indicazioni in tal senso, anzi al contrario”.

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