Manovra, Auci: “Il deficit per spese correnti non aumenta la crescita”

soldi in banconote di eurosoldi in banconote di euro

FIRSTonline

“Finora in nessun Paese al mondo l’aumento del deficit per spese correnti ha portato a un aumento della crescita”. Lo ha detto Ernesto Auci, presidente di FIRSTonline, in un’intervista a Radio Radicale, sottolineando che la scelta del Governo di aumentare il deficit al 2,4%porterà alla recessione”, perché “la reazione dei mercati causerà un aumento dei tassi e le banche avranno più difficoltà a fare credito”.

Di conseguenza, continua Auci, “le nostre imprese, che contano quasi esclusivamente sulle banche per finanziarsi, dovranno ridurre gli investimenti e in molti casi avranno difficoltà anche a mantenere i livelli di produzione. Il risultato non potrà che essere negativo per gli italiani, a cominciare dai risparmiatore e dai giovani, che avranno ancora più difficoltà a trovare lavoro”.

Senza contare che “l’aumento del deficit vìola la Costituzione – sottolinea ancora il Presidente di FIRSTonline – l’articolo 81 della Carta dice che si può fare più deficit solo in presenza di situazioni molto critiche dal punto di vista economico e sociale. E non è questo il caso dell’Italia. Intendiamoci, i numeri non sono incisi sulla pietra, possono variare, ma il problema è che questa variazione non prende in considerazione il problema della competitività del Paese, che è la questione fondamentale”.

Quanto all’endorsement alla Lega da parte del numero uno di Confindustria, Vincenzo Boccia, Auci ritiene che sia stato un errore, perché l’associazione degli industriali “è sempre stata e dovrebbe rimanere lontana dai partiti. Boccia vorrebbe allontanare la Lega dal Movimento 5 Stelle, ma credo si tratti di una politica velleitaria e sbagliata. Non è in questo modo che i due partiti si separeranno. Anzi, mi sembra che al momento la Lega appoggi molto le scelte dei 5 Stelle. Dirò di più: è la Lega a essere maggiormente ostile all’Europa e molti degli esponenti leghisti vorrebbero arrivare all’estrema conseguenza dell’uscita dell’Italia dall’euro e dall’Ue. Il che sarebbe per noi un vero disastro”.

Infine, ancora sui numeri della manovra, “spero che ci possano essere dei margini di ripensamento – conclude Auci – ma comunque sarebbe un ulteriore pasticcio che aumenterebbe l’incertezza di chi deve investire e guardare al futuro”.

 

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Categories: Economia e Imprese

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  • Stavo aspettando che parlasse anche Auci. Venduti! Venduti! Venduti! Ormai vi seguo solo per vedere quanto riuscite a leccare il sedere a Renzi e a gettare fango sul M5S.