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Lvmh-Tiffany, pace fatta: nuovo accordo e nozze “scontate”

Photo by __ drz __ on Unsplash

Dopo mesi di litigi e ripicche, Lvmh e Tiffany convolano a nozze. I due colossi hanno raggiunto un accordo: la holding francese acquisirà Tiffany per 131,5 dollari per azione, con un premio dell’1,2% rispetto al prezzo di chiusura di Tiffany mercoledì a Wall Street. La valorizzazione totale del gruppo americano di gioielli è pari a 15,96 miliardi di dollari.

Grazie all’intesa odierna Lvmh risparmierà circa 400 milioni di dollari: l’accordo originale concluso a novembre dello scorso anno prevedeva infatti un prezzo di 135 dollari per azione. 

“Questo accordo pone fine a tutte le iniziative giudiziarie che oppongono Lvmh e Tiffany davanti alla Corte del Delaware”, fa sapere la società di Arnault in una nota. La finalizzazione dell’operazione è prevista a inizio 2021, dopo l’approvazione da parte degli azionisti di Tiffany e delle abituali condizioni sospensive.

La battaglia legale tra i due gruppi era cominciata a settembre, quando Lvmh aveva deciso di fare un passo indietro rispetto all’intesa raggiunta 10 mesi prima a causa delle numerose tensioni commerciali nate tra Usa e Francia, dei problemi di gestione di Tiffany e della crisi scatenata dal coronavirus. Dopo un botta e risposta serrato ha avuto inizio un’aspra battaglia legale, fatta di denunce e contro-denunce, che una volta finalizzata l’operazione sarà ufficialmente alle spalle. 

Il nuovo accordo prevede inoltre che il versamento del dividendo trimestrale pari a 0,58 dollari per azione annunciato per il 19 novembre 2020 sarà deciso e messo in pagamento da Tiffany.

“L’accordo equilibrato trovato con il consiglio di amministrazione di Tiffany permette a Lvmh di lavorare all’acquisizione di Tiffany in tutta serenità e di riprendere le discussioni avviate con il management di Tiffany sulle modalità dell’integrazione”, ha commentato Bernard Arnault, numero uno di Lvmh. In una nota, il gruppo francese si dice “ più che mai convinto del formidabile potenziale del marchio Tiffany”. 

Il ceo di Tiffany, Alessandro Bogliolo, sottolinea la fiducia “nella potenza e nel valore del marchio Tiffany e negli incontestabili benefici strategici e finanziari a lungo termine” del matrimonio con Lvmh. 

Ricordiamo che il 28 ottobre l’acquisizione di Tiffany da parte di Lvmh ha ottenuto anche il via libera della Commissione Ue. Secondo Bruxelles le nozze tra i due colossi non creerebbe problemi concorrenziali. L’unica sovrapposizione si creerà nella gioielleria, ma la concentrazione che deriverà dalla fusione non comporterà problemi sotto il profilo della concorrenza date le quote di mercato moderate dell’entità combinata, la presenza di un numero significativo di fornitori terzi e il recente ingresso di diversi nuovi concorrenti.

Tra i concorrenti principali figura Richemont, proprietaria di Cartier, con cui potrebbe nascere una sfida a suon di gioielli senza esclusione di colpi.

Dopo l’annuncio, a Parigi il titolo Lvmh guadagna quasi l’1% a 405,8 euro, mentre a New York, i future indicano per Tiffany un rialzo di mezzo punto percentuale. 

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