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L’incertezza europea sprofonda le Borse. Non è chiaro il destino dell’Efsf

LE BORSE EUROPEE PERDONO PER LE INCERTEZZE SUL FONDO SALVA STATI
ASTE PUBBLICHE: TIENE LA FRANCIA, FATICA LA SPAGNA

La notizia che il fondo salva Stati potrà comprare bond del debito sovrano sul mercato secondario dei titoli che rispetteranno i vincoli di bilancio ha ridato ossigeno alle Borse a metà giornata, dopo un avvio in forte ribasso. Intorno alle 16:30 Milano perdeva intonro all’1,5%, in sintonia con le altre piazze dopo l’esito deludente dell’incontro di Francoforte a proposito del quale il presidente francese Nicolas Sarkozy ha parlato di “stallo”.

Stamattina, inoltre, Reuters aveva scritto che il Fondo Monetario è contrario all’erogazione della tranche degli aiuti alla Grecia e chiede un ulteriore approfondimento: Bce e Unione Europa propendono per versare ad Atene gli 8 miliardi di euro. Stamane si era pericolosamente avvicinato ai 400 punti base lo spread tra Btp e Bund, schizzato in apertura a 397. Intanto si registrava un nuovo record per il differenziale di rendimento tra l’Oat francese a dieci anni e il Bund tedesco a quota 119 punti base, i massimi dall’introduzione dell’euro.

Poi, grazie agli acquisti delle banche centrali e all’esito delle aste sui titoli francesi e spagnoli l’emergenza è (in parte) rientrata. Stamattina la Francia ha collocato titoli di Stato con scadenza a luglio 2015 a un tasso medio di 1,96% e scadenza luglio 2016 al 2,3%. Le scadenze al 2013 offrono un tasso all’1,3% e quelle a luglio 2014 dell’1,58%. Parigi ha offerto tra 6,5 e 7,5 miliardi di euro di titoli a reddito fisso. Lo spread con il bund tedesco e il decennale francese è stabile a 116 punti base dal record di 115 di ieri sera. Il Tesoro spagnolo ha collocato oggi tre titoli di Stato per 3,9 miliardi, appena sopra la metà del range di offerta di 3,25-4,25 miliardi di euro. Il rendimento medio sui bond 2017 è stato 4,782%. L’ultima asta risale al 2009. Il titolo con scadenza 2019 è stato collocato a un rendimento del 5,11% contro il 4,969% dell’asta dello scorso 15 settembre. Sul benchmark decennale 2021 è risultato a 5,433% dal 5,896% dell’asta dello scorso 21 luglio. Le domande sono state pari all’1,8 l’offerta sul titolo 2017, a 2,1 sulla scadenza 2019 da 2,2, e a 1,8 sul bond 2021 dall’1,9 di luglio.

Il nostro Btp rimane invariato con il rendimento salito al 5,92% e lo spread scende a 385 punti da 395 punti base. Le sale operative segnalano acquisti a sostegno da parte delle banche centrali. Fra le banche, Intesa perde l’1,8%, Ubi -1,73%, Unicredit -1,77%. Secondo le indiscrezioni rilanciate dal Financial Times, il meccanismo in corso di studio da parte dell?Eba per determinare il fabbisogno di capitale delle banche europee potrebbe portare a necessità di rafforzamento patrimoniale totali a livello di sistema comprese nel range di 70/90 miliardi (da colmare in 6/9 mesi), cifra ben inferiore ai 200 miliardi precedentemente indicati dal Fondo Monetario Internazionale. In controtendenza Bpm (+0,73%) mentre si consumano gli ultimi colpi dell’accesa campagna tra le liste contrapposte. Oggi i candidati della lista capitanata da Marcello Messori sono a Gallarate.

BRUSCO TAGLIO DI GOLDMAN SACHS A PRYSMIAN – 4,1%
CONSENSUS FIAT: GLI UTILI AL 60% ARRIVANO DA CHRYSLER

Pirelli +0,88% è in ripresa sull’onda del giudizio di Morgan Stanley che si aspetta “sorprese positive” dalla prossima trimestrale. Al contrario arretrano Prysmian – 4,08% dopo il taglio da buy a neutral e del target price da parte di Goldman Sachs e Finmeccanica -1,57%.

Fra i titoli industriali scende Fiat Industrial -1,72% mentre Fiat sale dello 0,73%. Sono stati pubblicati i consensus sul terzo trimestre. Per la casa automobilistica prevede un trading profit a 705 milioni di euro di cui 120 per la Fiat Auto e 440 milioni per Chrysler. L’utile netto è atteso a 170 milioni di euro, il debito netto industriale in linea con le attese a 4,1 miliardi di euro. StM perde lo 0,3%. St-Ericsson ha riportato un fatturato del terzo trimestre pari a 412 milioni di dollari grazie anche ad un contributo positivo di 20 milioni di dollari legato ad una licenza. La perdita netta è pari a 211 milioni di dollari. La società si attende per il quarto trimestre “un fatturato in leggera crescita sequenziale”.

Giova però alla società leader dei chips il rimbalzo di Nokia +7%. Boom di scambi e di quotazioni per Eems +5,6% dopo l’annuncio dell’accordo con Coop Adriatica e Coop Nord Est, per la vendita ai soci/clienti di un sistema fotovoltaico chiavi in mano di taglia domestica. In ripresa anche B&C speakers + 4,8%.

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