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L’euro va in orbita sulle parole di Draghi e le Borse ritracciano, ma Milano regge

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Piazza Affari regge meglio di altri l’impatto del super euro e chiude in rialzo dello 0,41%, 23.719 punti, tenuta a galla dalle banche, da Unipol, +2,4%, che è la miglior blue chip di giornata e in parte a Stm (+0,9%), che rimbalza dopo i conti presentati in mattinata.

Per quanto riguarda gli altri listini: è positiva Madrid, +0,32%, mentre Francoforte, -0,87%, affonda per il secondo giorno di seguito, nonostante l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, sia salito a livelli record, 117,6 punti, meglio delle previsioni. Deboli Parigi -0,25% e Londra -0,36%.Wall Street al momento sale con decisione, mentre Donald Trump è a Davos.

Un dollaro debole piace agli americani e alle loro imprese, molto meno a quelle europee. Oggi il cross con il biglietto verde gira attorno a 1,25, mentre Mario Draghi, confermando la politica ultra espansiva della Bce (tassi fermi e QE fino al termine di settembre e anche oltre se necessario), osserva che “la recente volatilità nei tassi di cambio rappresenta una fonte di incertezza che richiede attenzione circa le possibili implicazione sulla stabilita dei prezzi nel medio termine”, anche se la crescita è robusta, “migliore del previsto”.

Le parole del Governatore però non bastano al mercato e, al termine delle riunione della banca centrale, anche i titoli di Stato prendono la via delle vendite. Il tasso del decennale italiano sale all‘1,96%, mentre lo spread con il Bund torna a salite a 134.40 punti base, +1,66%.

Frazionali guadagni per petrolio e oro. Il Brent si assesta oltre i 70 dollari, mentre l’oro supera i 1360 dollari l’oncia.

In Piazza Affari risultano ben intonate le banche, soprattutto Bper +1,82%; Unicredit +1,81%; Intesa +1,49%; Banco Bpm +1,32%. Complice forse anche la posizione di Italia e Francia che, in attesa di conoscere cosa chiederà alle banche europee la vigilanza della Bce con l‘addendum per i crediti deteriorati, ribadiscono, che non spetta al supervisore il compito di scrivere regole generali.

Fuori dal perimetro dei finanziari recupera un punto percentuale Stm, dopo il tonfo di ieri, in scia a conti trimestrali oltre le attese diffusi in mattinata. Volatile Fca, che alla fine segna -0,3%, nonostante i risultati record del 2017, (+93% l’utile e il debito dimezzato). La casa italoamericana resta però in linea con le previsioni, mentre per il 2018 deve limare gli obiettivi. Intanto Sergio Marchionne annuncia che lo scorporo di Magneti Marelli sarà discusso nel cda di febbraio. A Wall Street Fca è frazionale rialzo.

Fra le big del listino le vendite si concentrano su Telecom, -1,63%; Moncler -1,4%; Saipem -1,5%; A2a -1,13%

Fuori dal paniere principale Poligrafici. +11,55%, prosegue la via del rialzo intrapresa ieri, mentre Monrif cede il 2,16%

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