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Le vacanze? Gli italiani non vi rinunciano, piuttosto le pagano al rientro: è boom di prestiti

FIRSTonline

Finite le vacanze, passata l’abbronzatura, si apre il portafoglio. Ad attendere le famiglie, come ogni anno a settembre, una serie di pagamenti legati al rientro alla quotidianità. Spese scolastiche dei figli in primis. Ma già da alcuni anni, vi è anche chi decide di rinviare all’autunno il saldo del soggiorno estivo appena goduto.

Da un’indagine condotta dalla società Crif, che gestisce uno dei più importanti Sistemi di Informazioni Creditizie, nonostante la sostanziale contrazione generalizzata della domanda di credito al consumo, le scelte di indebitamento da parte delle famiglie italiane si sarebbero modificate radicalmente rispetto al periodo pre-crisi. Più in generale, leggendo i dati, trapela il desiderio di molti italiani di non rinunciare allo stile di vita faticosamente conquistato nel corso degli anni.

Attraverso l’esame di circa 1,3 milioni di prestiti personali con finalità di acquisto conosciuta, erogati dall’inizio del 2008, ovvero prima che la crisi economica si manifestasse, al primo trimestre del 2012, i ricercatori hanno individuato alcune categorie di spesa.

Dal confronto è emersa una maggiore familiarità degli italiani con il mercato dei finanziamenti tale da spingerne l’utilizzo non solo per le spese straordinarie, come arredamento e ristrutturazione di immobili (che passano dal  17,3% al 16,3% del totale), ma anche per far fronte ai pagamenti legati alla quotidianità, come le spese di viaggio e quelle per lo svago, passate dal 17,6% al 24,2% del totale.

La tendenza sembra tuttavia interessare, almeno per ora, una parte molto esigua della popolazione. Da un’indagine dell’Osservatorio Findomestic del 2011 risulta infatti che gli italiani hanno un atteggiamento di elevata prudenza quando si tratta di rateizzare un viaggio o una vacanza: su un indice da 1 a 5 (1 per niente favorevole all’idea di farlo, 5 assolutamente favorevole) il voto medio è stato 1,5.

Tale atteggiamento di massima cautela si traduce in rate più contenute e importi medi ridotti rispetto al recente passato, come conferma anche un’indagine realizzata dal sito Prestiti.it.

Solo nel primo semestre del 2012, secondo il comparatore indipendente di offerte di prestiti, banche e finanziarie hanno concesso agli italiani oltre 24 milioni di euro di finanziamenti da impiegare per viaggi e vacanze.

Le richieste presentate da chi voleva ottenere un prestito personale si sono orientate su un importo medio di 4.100 euro. Alloggio e mete decisamente più economiche sarebbero alla base della richiesta di un importo di gran lunga inferiore rispetto a quello registrato dodici mesi prima, pari a circa 7.000 euro.

L’identikit del richiedente svela una maggior propensione all’acquisto rateale da parte del sesso maschile (ben il 66% del campione totale): l’età media al momento della domanda di finanziamento è di 38 anni, mentre lo stipendio medio netto di chi ha presentato questo tipo di richiesta è di 1.300 euro mensili, con un piano per la restituzione della somma pari a 39 mesi, valore identico a quello del 2011. Rispetto ad un anno fa, tuttavia, chi sceglie di ricorrere al prestito al consumo per andare in ferie  preferisce farsi carico di una rata mensile più leggera rispetto al budget familiare (pari a  circa 120 euro). 

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