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Le banche riprendono quota ma non bastano a salvare la Borsa (-1%). Terza seduta in rosso in Europa

MILANO CHIUDE IN ROSSO MA SI DIFENDE INTESA. L’OCCUPAZIONE USA SALE MA MENO DEL PREVISTO

Chiusura della settimana in ribasso per i listini europei. A favorire il ribasso un’ondata di vendite in arrivo dagli Usa. I grandi money manager, i veri protagonisti del rally della prima parte del 2014 si stanno ritirando sul mercato domestico, anche per far fronte ai minori acquisti sui mercati della Fed.

Francoforte è la piazza peggiore del Vecchio Continente con un calo del 2%, a poca distanza c’è Madrid -1,9%, mentre Parigi arretra dell’1% tornando ai livelli di febbraio e Londra -0,8% . A Lisbona crolla Banco Espirito Santo, il titolo è sospeso ad un prezzo teorico di 0,12 euro che corrisponderebbe ad un ribasso del 40%. 

Milano ha resistito per buona parte della seduta in terreno positivo, salvo peggiorare nel finale. L’indice Ftse Mib chiude a -1,01% a quota tornando ai livelli di maggio. Qualche pressione anche sul Btp: il rendimento del Btp sale al 2,74% (+5 punti base), scende il rendimento del Bund tedesco all’1,13% e lo spread si allarga a 160 punti base (+7 punti base). 

In Usa modeste variazioni per gli indici:: Dow Jones, S&P500 e NASDAQ sono allineati su un calo di mezzo punto. A frenare l’effetto dei brillanti dati sull’industria manifatturiera ci sono i dati sull’occupazione, meno positivi del previsto. Gli occupati non agricoli in Usa sono aumentati di 209.000 unità contro un incremento di 298.000 unità a giugno, come ha fatto sapere il dipartimento del Lavoro. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,2% a luglio dal 6,1% del mese precedente: emerge così una certa fragilità del mercato del lavoro statunitens scoraggiando aumenti dei tassi.  Luglio è stato il sesto mese di fila in cui l’occupazione Usa ha mostrato un’espansione di oltre 200.000 posti di lavoro, un trend che non si vedeva dal 1997.

Fiacca anche l’ottima partenza dei bancari: solo Intesa Sanpaolo brilla (+1,2%) grazie ai conti. E’ Tod’s la migliore (+1,7%) tra le blue chip. Male Gtech (-3,9%), Yoox (-3,8%) e Wdf (-3,8%). In calo Fiat nel giorno dell’assemblea di fusione con Chrysler. Nel gruppo è entrata la People’sBank of China con una quota del 2%. CNH -2,5%, Finmeccanica -1%.

Prysmian -0,4%. La società dei cavi ha diffuso ieri sera i dati del semestre: l’ebitda rettificato è sceso del 28% a 204 milioni di euro. Al netto delle voci straordinarie, depurando gli effetti negativi prodotti del progetto Western Link, l’utile netto è raddoppiato a 80 milioni di euro. Il portafoglio ordini è salito a 3 miliardi di euro. 

La miglior tenuta di Piazza Affari è dipesa dai brillanti risultati di Intesa Sanpaolo +1,2% dopo aver sfiorato il 3%. Sale anche Unicredit  +2,2%. La ban ca ha ceduto l’81,4% della tedesca DAB Bank al gruppo francese BNP Paribas per un controvalore di 354 milioni di euro con una plusvalenza di 180 milioni. Mediobanca +0,8%, MontePaschi -0,1%. FinecoBank +0,1%, riconquista il segno positivo dopo aver annunciato una semestrale in crescita.

Il listino milanese si difende anche grazie alla tenuta di Generali che scende solo dello 0,2%. Mediobanca il giudizio a Neutral da Underperform. Telecom Italia guadagna lo 0,3%. TIM Participações, la holding che controlla le attività brasiliane, ha diffuso i risultati del trimestre, l’utile è sceso del 5,2% anno su anno a 366 milioni di reais (161,7 milioni di dollari), in linea con le aspettative. 

La miglior blue chip è Tod’s +1,6%. Arretra più di tutti GTech  -3,9%: Kepler Cheuvreux ha tagliato la raccomandazione a Hold da Buy. In forte ribasso Yoox e Wdf entrambi -3,8%. Salgono invece  Rcs  +3%, Brembo  +2,8% ed Italcementi  +1,2%.

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