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Lavoro under 30: le posizioni più richieste (e in quali città)

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Il mercato del lavoro si rianima, con particolare attenzione ai più giovani che, finalmente, sembrano non essere più l’ultima ruota del carro.

In base agli ultimi dati, sono quasi 1,4 milioni i rapporti di lavoro da avviare tra aprile e giugno 2018, 425mila dei quali nel mese di aprile. Di questi, il 34% è destinato appunto ai giovani. E’ quanto emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi tra aprile e giugno 2018.

Secondo l’analisi, la richiesta di giovani con un’età inferiore ai 30 anni nel mese di aprile tocca oltre un terzo delle entrate programmate, per un totale di 143mila contratti. Ma – paradossalmente – in base a quanto si legge nel Bollettino – proprio sulla forza lavoro giovanile si concentra la maggior difficoltà di reperimento, pari al 30% dei rapporti offerti agli under 30 contro il 21% medio, calcolato sul totale delle entrate di aprile.

Scendendo nei dettagli le posizioni più difficili da reperire tra gli under 30 si concentrano come da tradizione nei settori più “tecnici”. Tra le professionalità più richieste figurano gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, i progettisti, ingegneri e professioni assimilate. Servizi finanziari e assicurativi, servizi informatici e delle telecomunicazioni, commercio e industrie della carta sono i settori che riservano più opportunità per i giovani. A livello territoriale, Reggio Emilia, Brindisi e Teramo presentano le più elevate quote di richieste di under 30.

Considerando le entrate complessive di aprile, le maggiori difficoltà nell’identificare il candidato idoneo si riscontrano per le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione (41,6%), tra cui soprattutto gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali; gli artigiani e operai specializzati (31,5%);le professioni tecniche (30,5%), primi tra tutti i tecnici informatici.

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