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Lavoro: fabbri e saldatori tra i più difficili da trovare ad agosto

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Fabbri, saldatori, montatori, meccanici artigianali, operai di macchine per lavorazioni metalliche: sono queste alcune delle figure specializzate più difficili da reperire dalle aziende sul mercato ad agosto. Un mismatch che può mettere a rischio la produzione di importanti settori della manifattura made in Italy. Una difficoltà che si somma alla ormai persistente complessità di ricerca di profili professionali ad elevata specializzazione e tecnici ingegneristici e informatici oltre che di estetisti e, anche a causa della stagionalità, di addetti alla ristorazione. In tutti questi casi le imprese prevedono di trovare difficoltà di reperimento nettamente più elevate (con picchi anche largamente superiori al 40%) rispetto alla media che si attesta al 24% sulle 229mila entrate complessive previste per questo mese.   

E’ quanto emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi tra agosto e ottobre 2018.  

Cresce di oltre un punto percentuale la quota di imprese che hanno programmato assunzioni  rispetto ad agosto di un anno fa (10,7% contro il 9,5%) e, tra queste, solo quelle più piccole registrano aumenti del tasso di entrata (ovvero del rapporto tra numero di ingressi previsti e dipendenti delle imprese) che passa dal 2,3% dello scorso anno al 2,7% di quest’anno.  

Dal punto di vista tendenziale (cioè rispetto allo stesso periodo del 2017) sono in aumento ad agosto anche le opportunità di trovare lavoro: 229mila le entrate programmate, + 6,5% rispetto allo stesso mese del 2017. E’ soprattutto il Sud, complice il buon andamento delle attività legate al turismo, ad incrementare la domanda lavorativa (+12,2%), seguito dal Nord Est (+8,0%) e Nord Ovest (+6,6%). In controtendenza, invece, la richiesta nel Centro Italia (-3,3%).  

Rispetto al mese di luglio 2018, quindi in un’ottica congiunturale, naturalmente le imprese che assumono e le entrate complessive previste nel mese di agosto diminuiscono per ragioni legate alla stagionalità. Più di un’assunzione su due sarà a tempo determinato, con punte più elevate in Sardegna (67%), in Trentino Alto Adige (65%) e Liguria (60%). Mentre il 21% dei contratti lavorativi sarà a tempo indeterminato.   

E’ il settore dei servizi a prevedere un numero nettamente maggiore di ricerche di personale per agosto, che potrebbero dare luogo a 166mila contratti (il 72% del totale) di cui quasi 58mila nel settore dei servizi alle imprese e circa 44mila nel turismo. 

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