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L’arte del risparmio: eventi online a cura del Gruppo Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo propone per la Giornata mondiale del Risparmio del 31 ottobre un ampio programma di eventi e iniziative digitali o online, nel rispetto delle disposizioni per il contrasto dell’emergenza legata alla diffusione del virus COVID-19, che vedranno coinvolte numerose strutture del Gruppo in Italia e anche nei paesi dove la Banca è presente direttamente o attraverso le sue controllate.
Il programma è intitolato L’Arte del Risparmio, perchè risparmiare è un’arte che richiede un’abilità che non si basa solo sulla conoscenza, ma anche sull’esperienza pratica che ben si associa alla creatività necessaria per affrontare le sfide quotidiane. L’idea è stata lanciata dal Museo del Risparmio, che ne ha fatto una missione educativa e ludica assieme, con attività per ogni fascia d’età e livello di preparazione, anche e soprattutto per chi parte da zero. Anche questa edizione maggiormente digitale vede il coinvolgimento del polo museale delle Gallerie d’Italia e dell’Archivio Storico del Gruppo.
L’Arte del Risparmio o meglio The Art of Saving è diventato un atteso appuntamento anche in Albania (con Intesa Sanpaolo Bank Albania), Bosnia-Erzegovina (con Intesa Sanpaolo Banka BiH), Croazia (con PBZ), Egitto (con Alexbank), Moldavia (con Eximbank), Romania (con Intesa Sanpaolo Bank Romano ia), Serbia (con Banca Intesa Beograd), Slovenia (con Intesa Sanpaolo Bank) e Ungheria (con CIB). Sono i paesi in cui la International Subsidiary Banks Division del Gruppo ha promosso l’evento e che ogni anno raccoglie adesioni entusiaste da parte di famiglie, scuole e volontari delle Banche locali che supportano il programma.
Quest’anno, a causa delle restrizioni per le misure di contenimento della pandemia, vengono promosse iniziative a distanza come on line contest, giochi o campagne sui social, ma anche il nuovo format digitale introdotto dal Museo di Risparmio: “Quanto costano i desideri?” (“The price of our dreams”) rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni.

Iniziative

Museo del Risparmio
Dal 26 al 31 ottobre ingresso gratuito al Museo per tutti. Oltre alle attività riservate alle scuole: Martedì 27 ottobre (h.15-17) presentazione dei risultati della ricerca campionaria disegnata dal Museo del Risparmio e condotta da Episteme “Capacità di sopportazione e di reazione di fronte ai rischi della pandemia”. Partecipano Giovanna Paladino (Direttore e curatore del Museo del Risparmio), Riccardo De Bonis (Capo del Servizio Educazione Finanziaria della Banca d’Italia), Anna Maria Lusardi (Presidente del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria). Modera Mariarosaria Marchesano (giornalista finanziaria, Il Foglio). Mercoledì 28 ottobre (h. 14) l’incontro “Paghetta e consigli” su come affrontare il tema del denaro con i bambini. Intervengono Annamaria Lusardi (Direttore del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria), Giovanna Paladino (Direttore del Museo del Risparmio), Enrico Amiotti (Vicepresidente Fondazione Amiotti). Introduce e modera Elisabetta Gavasci Scala (Vicepresidente MOIGE – Movimento Italiano Genitori).
Giovedì 29 ottobre (h. 18) nell’ambito del ciclo “1 libro in 30 minuti” presentazione del libro “La finanza spiegata bene” di Mauro Del Corno. Il libro contiene nozioni di base che chiunque può e dovrebbe padroneggiare poiché quello che accade in una banca centrale o in una sala investimenti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, influisce, più o meno direttamente, sulla vita di ciascuno.

Inoltre è stata condotta una ricerca del Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo ed Episteme attraverso gli indici sintetici di sopportazione e reazione degli italiani rileva:

Formazione e conoscenza aiutano a sopportare le difficoltà e a reagire. Giovani e famiglie sono il perno intorno al quale può ruotare la ripartenza del Paese. Servono però maggiori competenze economiche e progettualità di risparmio. È la fotografia scattata degli italiani da parte della Ricerca “Capacità di Sopportazione e di Reazione degli Italiani di fronte alla pandemia” a cura del Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo ed Episteme che ha misurato per la prima volta gli indici sintetici relativi alla capacità di sopportazione e di reazione del Paese a sei mesi dallo scoppio della pandemia.
La ricerca, condotta con 2000 interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) a un campione rappresentativo della popolazione italiana di 18-74 anni per sesso, età, area geografica di residenza, di tipo panel nel periodo di settembre 2020, ha indagato gli atteggiamenti e i comportamenti degli italiani di fronte alla crisi sanitaria e conseguentemente economica e sociale in atto, focalizzandosi appunto su due indici: la Capacità di Sopportazione, relativa alla gestione delle difficoltà a partire dalle condizioni e dei fattori fondamentali che concorrono a determinarne la gravità e la Capacità di Reazione, che rimanda al rilancio e alla riformulazione dei propri obiettivi di vita: reagire guardando avanti e trovando un nuovo equilibrio.
Giovanna Paladino, Direttore Museo del Risparmio e curatrice della ricerca, ha commentato così i risultati: “Gli indici che abbiamo calcolato sulla base di questa ricerca forniscono una visione non solo economica, ma anche sociale e psicologica della capacità del Paese di affrontare la crisi. L’istruzione e l’educazione finanziaria si mostrano un volano per la tenuta e la capacità di ripresa insieme all’attitudine al risparmio e al supporto della rete familiare, che si confermano elementi fondamentali per gli italiani. L’indagine evidenzia che un aumento delle competenze economiche di base, il coinvolgimento delle donne nella forza lavoro insieme a un approccio al risparmio coerente con una progettualità futura e con l’investimento sono elementi determinanti per far ripartire l’economia”.

GLI INSIGHT DI RICERCA

Tra le principali evidenze emerge una buona tenuta del Paese in riferimento alla molteplicità di componenti che concorrono a formare la Capacità di Sopportazione degli italiani, tra cui soprattutto l’abitudine al risparmio e il supporto della rete familiare. La maggioranza degli italiani ha infatti subito un danno limitato o non ha riportato alcun danno (il 27.9% ha riportato un danno lieve, il 21.3% nessun danno), con i due indici solo debolmente correlati: mentre il primo dipende soprattutto dalle risorse materiali che si posseggono, il secondo è determinato anche dalle capacità personali, di proattività e tenuta psicologica.

Agli italiani sembra però mancare soprattutto la capacità propulsiva alla base dell’impegno individuale e il sostegno motivazionale che proviene dall’avere degli obiettivi di vita da realizzare: emerge un Paese seduto, con una debole visione del futuro e pochi sogni, come misurato dall’indice di Reazione. (Per la maggioranza degli italiani, pari al 53.3%, la pandemia non ha prodotto alcuno stimolo in più per la realizzazione di progetti personali. Anche pensando al futuro, gli italiani si dichiarano pronti ad affrontare sacrifici economici più come risposta alla preoccupazione per il contesto, 21.6%, che per la realizzazione di un sogno o il raggiungimento di un obiettivo, 8.5%.).

Il possesso di una buona formazione (titolo di studio) e la conoscenza dei concetti base dell’economia sono un volano per una alta capacità di sopportazione e una alta capacità di reazione. Chi si dota di strumenti interpretativi riesce ad affrontare con maggiore successo le difficoltà economiche e mostra maggiore spirito di adattamento e flessibilità. (Chi ha una laurea, consapevolezza delle proprie capacità materiali e conosce concetti quali tasso di interesse, inflazione, diversificazione del rischio ha un Indice di Sopportazione maggiore di 7.3 punti (49.7 vs 42.4 della popolazione italiana) e un Indice di Reazione maggiore di 13 punti (60.7% vs 47.7).

Fanno eccezione i giovani, che risultano ottimisti consapevoli. Pur avendo affrontato le difficoltà legate alla pandemia emergono come il segmento più pronto ad affrontare il futuro. Hanno infatti la migliore capacità di sopportazione e il più alto potenziale di reazione, grazie a istruzione, ottimismo, voglia di realizzare progetti, risorse economiche a disposizione e sostegno della rete familiare. (L’Indice di Sopportazione è pari a 44.6 punti, mentre i 35-54enni totalizzano 42.7 punti e i 55-74enni 41. Per quanto riguarda l’Indice di Reazione, i 18-34enni arrivano a totalizzare 55.4 punti, mentre nei 35-54enni l’Indice scende a 52.5 e nei 55-74enni si ferma a 40 punti)

Le famiglie con figli rimangono un fattore determinante nella vita del Paese: nonostante le difficoltà economiche che ne hanno assottigliato la capacità di sopportazione, si rivelano dotate di un’importante forza reattiva, non solo grazie al supporto e al sostegno che sa offrire, ma anche perché al suo interno si trova un grande serbatoio di risorse e stimoli utili ad alimentare la capacità di reazione dei suoi membri. (L’Indice di Sopportazione delle famiglie con figli è pari a 41 punti, il valore sale a 43.7 per le famiglie senza figli e a 46 per i single. Il loro Indice di Reazione invece è pari a 49.5, contro il 42.7 delle famiglie senza figli e il 46.4 dei single).

Le donne superano gli uomini per quanto riguarda la capacità di reazione, ma la bassa presenza nel mercato del lavoro, il reddito inferiore e la scarsa conoscenza dei concetti economici di base le rendono meno capaci di sopportazione. (L’Indice di Reazione delle donne è pari a 48 punti, mentre per gli uomini si ferma a 47.4. per le donne laureate con figli l’Indice raggiunge i 53.6 punti. L’Indice di Sopportazione è invece pari a 42.1 punti, contro i 42.7 degli uomini).

L’analisi del gap occupazionale tra donne e uomini non sembra aprire alla riduzione del divario: una parte consistente delle donne casalinghe dichiara non solo di aver scelto liberamente di occuparsi della casa e della famiglia ma soprattutto di non essere intenzionata a entrare nel mondo del lavoro neanche a fine pandemia. La possibilità di una crescita nelle capacità di sopportazione dell’universo femminile risulta così vincolata alla scelta di cercare o meno impiego. (Ha scelto liberamente di volersi occupare della casa e della famiglia il 28.8% delle donne. Le non intenzionate a entrare nel mondo del lavoro neanche a fine pandemia sono il 40.7% delle casalinghe/inattive.)

Anche se si analizza il livello di salute fisica e psicologica degli italiani sembra che la pandemia non abbia prodotto effetti evidenti. La percezione di un peggioramento della propria salute non è infatti diffusa. Solo una parte minoritaria degli italiani riconosce di essere uscita dal lockdown debilitata, soprattutto a livello psicologico: tra di essi le giovani donne e gli altro-istruiti. (Il 67.4% degli italiani gode di una buona salute fisica e il 66.2% di una buona salute psicologica. Solo l’11.8% lamenta un peggioramento fisico a seguito della pandemia, ma il dato sale al 19.8% se si considera il livello psicologico. Tra i segmenti più sotto stress si trovano le donne under 35 (peggioramento psicologico nel 26% dei casi) e tra gli alto-istruiti (al 23.9%).

L’alfabetizzazione finanziaria si conferma terreno ostico per gli italiani, specie giovani e donne, ma porta a ripercussioni positive sulla capacità di sopportazione. Tasso di interesse, diversificazione del rischio, inflazione sono i tre concetti base dell’economia sulla cui conoscenza sono stati interrogati i partecipanti alla ricerca. Solo il 43.6% degli italiani conosce bene tutti e tre i concetti e le donne e i giovani sono i segmenti meno alfabetizzati finanziariamente. (Solo il 35.6% delle donne e il 29.4% degli under 35enni conoscono tutti e tre i concetti economici, a differenza del 52.2% degli uomini). Chi conosce tutti e tre i concetti economici mostra avere una maggiore capacità di sopportazione (con un valore di 46 punti, vs i 42.4 della popolazione italiana, e una maggiore capacità di reazione (con un valore di 51.2 punti, vs i 47.7 della media nazionale).

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