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La Grecia dice addio alla Troika: ok a taglio al debito

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La Grecia dice addio alla Troika. A otto anni di distanza dal giorno in cui i commissari hanno messo per la prima volta piede ad Atene, il Paese riconquista la propria sovranità finanziaria ed è pronto ad andare avanti da solo, pur dovendo continuare a rispettare alcuni vincoli.

Dopo una trattativa lunghissima, chiusa nel cuore della notte, l’Eurogruppo riunito a Lussemburgo ha sancito la chiusura del commissariamento, aprendo quello che viene unanimemente definito “un momento storico”, non solo per la Grecia, ma per l’intera Europa. C’è di più: nonostante il No della Germania, è stato approvato anche il tanto atteso alleggerimento del debito pubblico, allungando di 10 anni le scadenze dei prestiti. Nel dettaglio, in base all’accordo, la Grecia potrà posticipare di 10 anni il pagamento dei circa 100 miliardi di euro di prestiti ricevuti dal vecchio fondo salva-Stati Efsf, mentre è stato esteso di ulteriori 10 anni il “periodo di grazia” (cioè quello in cui non scattano sanzioni se non si ripaga il prestito).

L’organismo formato dai ministri delle Finanze dei paesi dell’eurozona ha preso atto delle 88 riforme approvate dalla Grecia per cercare di risollevare le sorti della sua economia e conformarsi alle regole previste dal piano di aiuti della Troika e ha dunque dato l’ok all’invio dell’ultima tranche di prestiti. All’ombra del Partenone arriveranno altri 15 miliardi di euro -11 già previsti più 4 di ulteriore liquidità – soldi che consentiranno agli ellenici di avere un “cuscinetto” di circa 20 miliardi grazie al quale non saranno costretti a ricorrere ai mercati per finanziarsi per i prossimi 18 mesi. In totale i prestiti garantiti dalla Troika negli otto anni di commissariamento ammontano a 273 miliardi di euro.

L’addio alla Troika non significa però che la Grecia sia “totalmente” libera, ci sono alcune condizioni da rispettare: verrà effettuato un controllo periodico dei creditori per verificare che vengano rispettate le riforme concordate e centrati i target di finanza pubblica (un surplus primario del 3,5% del Pil  fino al 2022 e del 2,2% in media annua tra il 2023 e il 2060). Se così sarà dopo ognuno di questi esami, i ministri garantiranno un versamento di 600 milioni ogni sei mesi fino al 2022 purché Atene continui a “comportarsi bene”. 

“La crisi greca termina qui, questa notte – ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici –. Siamo finalmente arrivati alla fine di un cammino, tanto lungo quanto difficile. È un momento storico”. “Dobbiamo ammettere che la Grecia ha fatto un ottimo lavoro”, ha confermato il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire.

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Categories: Finanza e Mercati