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La Borsa rimbalza sull’onda delle banche e di Generali

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Si risvegliano le banche di Piazza Affari e il Ftse Mib apre speranzoso il mese di settembre, archiviando la prima seduta in rialzo dello 0,62%, a 20.395 punti.

Il giudizio di Fitch, arrivato venerdì a mercati chiusi, (il rating è rimasto BBB, ma l’outlook è passato da ‘stabile’ a ‘negativo’) probabilmente era già stato prezzato dal mercato. Oggi lo spread fra decennale italiano e tedesco scende dell‘1,62%, a 282.20 punti base, mentre il rendimento si porta a 3,19%.

Reuters scrive che il ministro dell’Economia Giovanni Tria sta spingendo su Lega e M5s perché l’indebitamento netto resti sotto il 2% del Pil nel 2019. Intanto il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini dice che la legge di Bilancio “sarà rispettosa di tutte le regole e farà pagare meno tasse agli italiani”. Le scelte peseranno non poco sul futuro, anche in vista dei prossimi giudizi sull’Italia: quello di Standard & Poor’s (il 26 ottobre) e quello temibile di Moody’s il 31 ottobre, che ha già messo sotto osservazione il Belpaese per un possibile declassamento.

Si fermano in ordine sparso gli altri listini europei, privi della bussola di Wall Street, chiusa per il Labor Day. Sono in lieve calo Francoforte -0,14% e Madrid -0,2%; moderatamente positiva Parigi +0,13%. Si afferma con vigore Londra, +0,97%, sostenuta dal calo della sterlina, a causa dei problemi relativi alla Brexit.

Sul fronte monetario prosegue la fase negativa della lira turca e del peso argentino (l’inflazione a Buenos Aires si avvicina al 18%), mentre l’euro risulta generalmente ben intonato. Il cambio fra moneta unica e dollaro è in zona 1,162 nonostante le conferme di un rallentamento dell’economia nell’eurozona. In particolare frena l’attività manifatturiera e l’indice Pmi scende in agosto al minimo da 21 mesi a 54,6 da 55,1 di luglio. In Italia tocca il minimo da due anni a 50,1, a ridosso del confine tra espansione e recessione.

Fra le materie prime sale il petrolio, Brent 78,07 dollari al barile, +0,55%. Fiacco l’oro a 120,95 dollari l’oncia.

Tornando in Piazza Affari, sono tre banche a contendersi il podio: Ubi +3,03%, Mediobanca +2,77%; Intesa +2,04%. Bene Poste +1,69%; Generali +1,67%. In controtendenza Azimut -1,24%. Le vendite prevalgono su Pirelli -1,1%, Prysmian -0,5%, Enel -0,4%, Stm -0,28%. Positiva Eni, +0,65%, nonostante il caos in Libia.

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