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Johnson, comincia la battaglia per la successione: tutte le tappe della nomina del nuovo primo ministro, 11 i candidati

Imagoeconomica

È partita ufficialmente la corsa alla leadership del partito conservatore inglese e dunque alla poltrona da Primo Ministro del Regno Unito. A 5 giorni dalle dimissioni di Boris Johnson, che tuttavia rimarrà in carica in attesa della nomina del nuovo leader Tory, il comitato del partito che ha il compito di gestire le elezioni interne hanno stabilito le regole per la successione. Lo scopo è quello di chiudere la partita entro il 5 settembre, giorno in cui a Downing Street arriverà finalmente un nuovo Primo Ministro.

Le regole della corsa per la successione

Prima di scendere nei dettagli della successione alla leadership del partito conservatore occorre fare una premessa: nel Regno Unito, il Primo Ministro è il leader del partito che ha vinto le ultime elezioni. Se il Premier viene sfiduciato dai suoi stessi colleghi di partito tocca a quest’ultimo indicare un nuovo nome in attesa di una nuova tornata elettorale, che in questo caso è prevista per il 2024.

La nomina del nuovo leader del partito conservatore avverrà tramite una consultazione interna. La Commissione 1922, l’organo interno che gestisce la procedura, ha stabilito tutte le tappe. Entro le 19 di oggi, ora italiana, i deputati conservatori che ambiscono alla poltrona di numero uno del partito conservatore e dunque di Primo Ministro dovranno presentare la loro candidatura.

Già domani, mercoledì 13 luglio, ci sarà una prima sforbiciata. Potranno candidarsi ufficialmente solo coloro che saranno riusciti ad ottenere il sostegno di almeno 20 deputati del partito. E già qui arriva la prima novità, perché fino a ieri la soglia da raggiungere era molto più bassa: bastavano solo 9 deputati a favore. L’innalzamento però si è reso necessario sia a causa delle forti fibrillazioni interne al partito, sia per la volontà di procedere con un iter “ragionevolmente veloce”.

Tornando alle regole, il giorno successivo, giovedì 14 luglio, arriverà il primo scrutinio: andranno avanti solo i candidati che avranno il sostegno di 30 deputati: l’ultimo candidato sarà escluso, e così via. Dopo i primi tagli, ciascuno scrutinio successivo eliminerà il pretendente o la pretendente che riceverà meno consensi dai colleghi deputati. Si continuerà così fino a quando rimarranno in ballo solo due soli candidati. A quel punto comincerà “la campagna elettorale” tra i 160mila iscritti al partito. Il nuovo leader conservatore e primo ministro britannico, come detto, sarà annunciato il 5 settembre. 

Sono 11 candidati per una poltrona

Ad oggi sono 11 i candidati in corsa. Il favorito sembra essere l’ex cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak che secondo il Guardian, si è già assicurato il sostegno di quasi 40 parlamentari. Segue il ministro del Commercio Penny Mordaunt che ne ha 24. Grant Shapps, il segretario ai trasporti, ha il minor numero di sostenitori pubblici – otto – mentre Suella Braverman, il procuratore generale, ne ha 12.

Da non sottovalutare nemmeno la candidatura dell’ex ministro degli esteri, Liz Truss, dell’attuale cancelliere dello Scacchiere ed ex rifugiato curdo iracheno Nadhim Zahawi e dell’ex ministro della Salute, dimessosi insieme a Sunak, Sajid Javid. Si è invece autoescluso dalla corsa, con sorpresa di tutti, il ministro della Difesa Ben Wallace.Conservative Home, il sito di riferimento dei conservatori, ieri metteva in cima alla classifica delle preferenze dei membri del partito Mourdant e Kemi Badenoch per qualche mese ex ministra delle Pari Opportunità.

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