Per le Pmi italiane, la Turchia rappresenta oggi non solo una porta d’ingresso verso l’Eurasia e i mercati emergenti, ma anche un laboratorio dove testare tecnologie e partnership industriali.
Il 29 aprile 2025 si è svolto a Roma il Forum Imprenditoriale Italia-Turchia, evento promosso dal Maeci con la collaborazione di Sace e ICE Agenzia. Secondo i dati diffusi da quest’ultimo, il 2024 ha segnato un anno storico: l’interscambio ha raggiunto i 32 miliardi di euro, con una crescita del 68,6% rispetto al 2019. L’export è aumentato del 23,9% a 17,6 miliardi, mentre le importazioni hanno superato per la prima volta i 12 miliardi, segnando un +4,4%.
Sace promuove l’export in Turchia con nuovi accordi
L’aumento record dell’interscambio commerciale, accompagnato da nuove intese finanziarie, offre un terreno fertile per le imprese italiane che intendono internazionalizzarsi in un mercato dinamico, vicino geograficamente. I principali comparti includono meccanica strumentale, autoveicoli, chimica, moda, gioielleria e occhialeria.
Durante il Forum, Sace ha annunciato la firma di una serie di accordi con controparti turche per un valore complessivo di quasi 1 miliardo, nell’ambito della sua strategia di internazionalizzazione nota come Push Strategy.
Le principali intese includono:
- Limak Group – cooperazione in grandi progetti infrastrutturali, con un impegno di 250 milioni;
- Yapi Merkezi – supporto a progetti ferroviari in linea con il Piano Mattei, per 250 milioni;
- Kalyon Group – coinvolgimento di imprese italiane nel progetto ferroviario Kiad, del valore stimato di 200 milioni;
- Florentia Village – investimento da 100 milioni per il primo luxury outlet in Turchia;
- Beko – Push Letter da 125 milioni per inserire aziende italiane nella catena di fornitura della multinazionale turca degli elettrodomestici.
Secondo Confindustria, il potenziale inespresso dell’export verso la Turchia vale almeno 1,3 miliardi. Grazie alla presenza dell’ufficio di Istanbul aperto nel 2010, Sace ha sostenuto in Turchia operazioni per oltre 25 miliardi in valore complessivo, coinvolgendo più di 1.500 imprese italiane.