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Internet, accordo a Bruxelles sul “Digital Markets Act”: nuove regole sulla concorrenza per i giganti del web

FIRSTonline

Il Consiglio europeo e l’Europarlamento hanno trovato un’intesa sul “Digital Markets Act”. L’obiettivo della proposta di legge è regolamentare l’attività dei colossi di internet come Google, Amazon, Facebook, Microsoft e Apple, assicurando a monte la tutela della concorrenza, invece di punire gli abusi di posizioni dominanti solo dopo che questi hanno già danneggiato il mercato.

Il “Digital Markets Act” obbliga i giganti della rete a seguire una ventina di regole e prevede un monitoraggio particolarmente attento delle operazioni di acquisto e delle situazioni in cui le aziende favoriscono i propri servizi a danno della concorrenza.

“L’accordo inaugura una nuova era di regolamentazione della tecnologia a livello mondiale – ha detto il deputato popolare tedesco Andreas Schwab, relatore del testo – La legge sui mercati digitali mette fine al sempre crescente dominio delle grandi aziende tecnologiche”.

Thierry Breton, commissario europeo per il mercato unico, ha aggiunto che, “di fronte alle grandi piattaforme online che si comportano come se fossero ‘troppo grandi per preoccuparsi’, l’Europa ha puntato i piedi”.

Ecco alcune novità previste dal “Digital Markets Act”:

  • sarà proibito l’uso dei dati accumulati sui siti a uso esclusivo della stessa piattaforma;
  • non si potranno utilizzare dati sui clienti a fini pubblicitari senza avere il consenso delle persone;
  • non sarà permesso imporre le proprie applicazioni su telefoni e computer;
  • dovranno invece essere disponibili prodotti alternativi;
  • il Parlamento europeo ha imposto l’interoperabilità tra i sistemi di messaggistica come Signal, Messenger e WhatsApp;
  • infine, i consumatori dovranno essere liberi di scegliere quale portale utilizzare per scaricare le applicazioni (come dire che Apple non potrà più obbligare i propri clienti a usare l’App Store).

Il “Digital Markets Act” dovrà ora essere formalmente approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio. L’entrata in vigore è prevista per il gennaio del 2023.

Apple si è detta “preoccupata” dal tenore del regolamento comunitario, mentre Google ha detto di temere “rischi potenziali per l’innovazione”.

Ma c’è anche un altro testo relativo alla stessa materia e ancora in discussione: si tratta del Digital Services Act, con il quale l’Unione europea intende regolamentare il contenuto delle stesse piattaforme.

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