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Industria: indice Pmi rallenta in Italia, ma i posti di lavoro aumentano

FIRSTonline

Dall’industria europea arrivano segnali poco incoraggianti. Secondo i calcoli di Markit, a gennaio l’indice Pmi manifatturiero relativo all’Eurozona è sceso a 52,3 punti, dai 53,2 di dicembre. Il dato resta comunque, per il 31esimo mese consecutivo, sopra la soglia dei 50 punti, che marca il confine fra crescita e contrazione.  

L’indice manifatturiero Pmi di Markit segna per l’Italia un crollo dal 55,6 di dicembre (che era stato il record da 57 mesi) al 53,2 di gennaio. Si tratta del minimo da quattro mesi, ma l’indice è risultato solo appena al di sotto della media del 2015 (53,7).

Le imprese manifatturiere hanno comunque mantenuto un elevato livello di creazione di nuovi posti di lavoro, spiega Markit, facendo aumentare il livello occupazionale del settore per il tredicesimo mese consecutivo. L’indagine ha mostrato inoltre un forte e più veloce crollo dei prezzi medi di acquisto che a sua volta ha contribuito al rinnovato declino dei prezzi medi di vendita. 

Il tasso di crescita della produzione, nonostante il crollo di gennaio, è rimasto in generale elevato con crescite osservate presso i produttori di beni di consumo, intermedi e di investimento. Anche il livello di crescita dei nuovi ordini è rallentato al valore più lento da settembre, in parte a causa del rallentamento delle esportazioni.

Secondo Markit, i dati dimostrano che il Jobs Act “sta avendo un’influenza positiva sulla volontà delle aziende di assumere”. L’indagine di gennaio ha mostrato un forte ed accelerato crollo dei prezzi medi di acquisto, il secondo più veloce registrato durante gli ultimi 32 mesi.

Quanto alla Germania, il settore manifatturiero tedesco cresce ancora ma rallenta il ritmo ai livelli di ottobre. L’indice Pmi manifatturiero della Germania scende a 52,3 punti a gennaio dai 53,2 di dicembre. Rallenta la crescita di produzione e nuovi ordini.

In Gran Bretagna, invece, l’indicatore registra a gennaio in un aumento a 52,9 dal 52,1 di dicembre. Si tratta del livello più alto da tre mesi. L’indice resta sopra la soglia simbolica dei 50 punti da 34 mesi consecutivi.

Fuori dall’Europa, l’Indice Pmi manifatturiero giapponese si è attestato a 52,3 punti dai 52,6 di dicembre, mentre quello cinese ha registrato un forte ribasso a gennaio, toccando il minimo da tre anni. Secondo l’indice del governo di Pechino reso noto oggi, l’indice Pmi è sceso a gennaio al 49,4, contro il 49,7 di dicembre, al minimo da agosto 2012.

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Categories: Finanza e Mercati