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Ilva, Governo verso il commissariamento

Il Governo punta a individuare subito le misure necessarie per l’Ilva di Taranto, garantendo la continuità produttiva nel rispetto della salute e dell’ambiente. Lo ha assicurato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, in vista del vertice di oggi a palazzo Chigi, al termine del quale dovrà pronunciarsi il premier Enrico Letta. 

“Dovremo riferire al presidente del Consiglio sul frutto dell’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo – ha detto De Vincenti ai microfoni della Rai – e approfondire con lui quali siano le possibili misure che fronteggino le due criticità, che sono i punti chiave per rilanciare l’attività del siderurgico nel rispetto dell’ambiente e della salute. Noi puntiamo naturalmente alla concretezza. Oggi cominceremo a delineare le misure da prendere, ma poi queste andranno approfondite nei prossimi giorni”.

Nei giorni scori la magistratura ha disposto un sequestro cautelativo per otto miliardi di euro ai danni del gruppo di Taranto, cui hanno fatto seguito le dimissioni dell’intero vertice aziendale. La strada per risolvere il caso è diventata quindi ancora più impervia e ora davanti al più grande impianto siderurgico d’Europa si aprono quattro vie possibili: liquidazione, nazionalizzazione, commissariamento o vendita a terzi. Al momento la misura più probabile sembra la nomina di un commissario ad acta per l’attuazione dell’Aia.

Evitare la chiusura dell’impianto, ha sottolineato De Vincenti, “per noi è decisivo. L’obiettivo chiave del Governo è garantire la continuità produttiva dell’impianto e garantire che l’impresa faccia gli investimenti necessari a realizzare l’Aia (autorizzazione integrata ambientale, ndr), con cui possiamo realizzare un impianto siderurgico compatibile col rispetto dell’ambiente e con la tutela della salute dei cittadini, che sono poi i due diritti chiave tutelati dalla Costituzione. Il diritto al lavoro e il diritto alla salute sono l’obiettivo fondamentale”. Il sottosegretario ha sottolineato quanto sia “fondamentale per il nostro Paese essere presenti con aziende forti come l’Ilva, ma anche altre presenti in Italia nel settore della siderurgia”. E riuscire così a garantire i 40mila posti di lavoro a Taranto.

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