X

Il petrolio corre, l’high tech trema, pressioni su Btp e Bund

Marketacross.com

L’Opec+ ha tradito le speranze dei mercati (e della Casa Bianca) limitando l’aumento di produzione a novembre di soli 400 mila barili, come concordato in estate. Il prezzo del greggio è schizzato verso l’alto. Stamane il greggio Usa, il Wti, tratta a 77,83 dollari al barile, il massimo dal 2014. Il Brent sale a 81,30 dollari, record dal 2018. Ma non c’è solo il petrolio. Vanno su ancora gas naturale e carbone, trascinando l’indice Bloomberg Commodity Spot ad un nuovo primato.

La pressione sui prezzi e sulle forniture di energia rischia di essere il detonatore delle tante criticità che si sono accumulate negli ultimi mesi, a partire dalla sindrome inflazione. Anche se i prezzi dei T-bond restano sotto controllo i titoli tecnologici, i più sensibili all’aumento dei tassi, hanno subito una vera batosta: il Nasdaq ha perso il 2,1%. L’indice Nyse Fang, dove si trovano solo i grandissimi nomi del listino, ha chiuso in calo del 3%, a 6.814 punti: avendo perso circa il 10% dai massimi storici di inizio settembre, l’indice è entrato in area correzione. Amazon ha perso tutti i guadagni del 2021; Microsoft, Apple e Alphabet perdono più del 2%. È andata peggio a Facebook, che ha perso il 5% nel giorno in cui sono andate fuori servizio le sue principali piattaforme, da Instagram a Whatsapp.

DOPO EVERGRANDE, A RISCHIO DUE ALTRE IMMOBILIARI

Aria di correzione anche nelle Borse asiatiche. L’indice Asia Pacific scende dell’1,3%. Il Nikkei di Tokyo d il Kospi di Seul restano giù, il primo in ribasso del 2% e il secondo dell’1,7%. Scendono anche le borse dell’Australia e dell’India.

Prove di ripresa dai minimi ad Hong Kong, in lieve rialzo nelle ultime battute dopo una seduta in rosso. In attesa di novità su Evergrande, cresce l’allarme su altre immobiliari: Fitch annuncia che due altri colossi del mercato, Sinic e Fantasia Holding, non hanno pagato gli interessi.

Si scalda il confronto tra le superpotenze. L’aviazione cinese ha inviato sui cieli di Taiwan 36 caccia più altri 12 aerei dotati di armi atomiche in risposta a manovre militari di Usa e alleati. Washington si accinge a denunciare Pechino per non aver rispettato gli accordi sottoscritti con Donald Trump che prevedevano acquisti di materie prime americane.

L’euro dollaro si indebolisce: dopo l’apprezzamento di ieri, il cross è a 1,159. Stamattina il Wall Street Journal scrive che al Congresso i Democratici stanno discutendo della possibilità di accorciare la durata, quindi anche l’ammontare della spesa, del loro piano globale sul welfare da 3.500 miliardi di dollari.

DRAGHI RIAPRE IL DOSSIER DELLA RIFORMA FISCALE

In Italia, archiviate le elezioni amministrative, Mario Draghi è già ripartito: oggi nel primo pomeriggio si tiene la cabina di regia del governo che deve discutere della riforma del fisco e della delicatissima revisione del catasto, a seguire il Consiglio dei ministri. La convocazione è arrivata agli interessati pochi minuti dopo la chiusura dei seggi,

È il segnale di un ritorno al lavoro dopo la distrazione della campagna elettorale. Gli esami battono alle porte e non tutti hanno fatto i compiti: sono stati bocciati tutti i progetti, 61 in tutto, presentati dalla regione Sicilia nel quadro del piano Next generation Eu.

DE GUINDOS (BCE): L’INFLAZIONE HA ANCHE ASPETTI STRUTTURALI

L’Europa ha aperto i battenti sotto la pressione della crisi dell’immobiliare cinese. Non ha giovato all’umore l’indice Sentix sul sentiment degli investitori, sceso più del previsto. Manco il tempo di rifiatare ed ecco il messaggio, inquietante, di Luis De Guindos. Il vicepresidente della Bce ha sottolineato che “l’aumento dell’inflazione riflette non soltanto gli effetti base, ma comprende una componente che avrà un impatto più strutturale”, ammettendo così che il carovita potrebbe non essere un fenomeno transitorio. Infine, a meno di due ore dalla chiusura, è arrivata la doccia fredda dell’Opec+. Non mancano, insomma, le ragioni per spiegare un avvio di settimana difficile.

LISTINI IN ROSSO. IL PEGGIORE È AMSTERDAM

L’indice EuroStoxx 50 è in calo dello 0,9% nel finale di seduta. Piazza Affari lascia sul terreno lo 0,60% a 25.460 puti. In rosso anche gli altri listini: Francoforte -0,8%, Parigi -0,61%, Madrid -0,09%, Londra -0,24%. La Borsa peggiore è Amsterdam (-1,24%), la più sensibile all’andamento dei titoli tech. Asml Holding lascia sul terreno il 3,5%. In rosso anche la tedesca Infineon (-3,3%).

SALGONO I RENDIMENTI DEI BTP, STABILE LO SPREAD

Il clima di generale avversione al rischio continua a pesare sul Btp, debole nel finale anche se sopra i minimi di seduta, in un mercato che guarda con apprensione alla dinamica dell’inflazione. Pesa l’aumento dei T -bond Usa in pressione sul Nasdaq.

Alle 16, su piattaforma Refinitiv, il rendimento del Btp decennale scambia a 0,835% da 0,820% del finale di venerdì. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania è stabile a 104 punti base. Si irrigidisce la curva dei rendimenti sul tratto dieci/due anni, particolarmente evidente sul tratto dieci/due anni.

UNICREDIT: POSSIBILE LA RIAPERTURA DEL GREEN BOND

Non aiutano le voci di mercato secondo cui, scrive Ifr, la mancanza di collocamenti regolari sul primario questa settimana potrebbe offrire al Tesoro una “potenziale finestra”. Unicredit parla della possibile riapertura via sindacato del Btp green 4/2045 lanciato in marzo, senza escludere l’ipotesi di una nuova emissione in dollari o un buyback.

PETROLIFERI E LEONARDO IN EVIDENZA A PIAZZA AFFARI

Petroliferi in spolvero A Piazza Affari con i prezzi del greggio in deciso rialzo dopo che la riunione dell’Opec+. Saipem sale di oltre il 3%, Eni dell’1,5%. Tenaris +2,9%.

Le nuove indiscrezioni sull’Ipo di Drs in autunno a Wall Street lanciano Leonardo, che sale dell’1,57%. Positive A2A (+1,16%) e Moncler (+1,14%). Rimbalza anche Telecom (+1,5%) dopo una serie di ribassi. L’elenco dei titoli positivi si è ferma in pratica qui.

SOFFRONO STM E I TITOLI DELL’AUTO

Segno rosso per Stm (-3%), in scia ai ribassi del settore tecnologico. Pesa anche il timore di un taglio della produzione di silicio in Cina. Nexi -2,64%.

Scende il settore auto, con la sola eccezione di Cnh (+1,5%), in recupero dalle forti perdite di venerdì.

Stellantis -0,6% all’indomani dei dati sulle immatricolazioni di auto a settembre che hanno mostrato un calo del 32,7% per l’intero settore in Italia e del 41,6% per il gruppo Stellantis. Brembo perde il 2,2%, Pirelli l’1,3%.

INTERPUMP -2,5%, MA PROMOSSA DAGLI ANALISTI

Lettera anche sugli altri industriali: Prysmian -2,5%. Scende anche Interpump (-2,5%), ma piace agli analisti il closing dell’acquisizione dal gruppo Danfoss delle business unit White Drive Motors & Steering (stabilimenti in Usa, Germania e Polonia).

AL VIA L’OPA SU CATTOLICA. GENERA LI -0,2%

Male le banche, a partire da Banco Bpm (-1,33%). Generali registra una piccola perdita, -0,19%, nel giorno dell’avvio dell’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su Cattolica Assicurazioni (+0,21%). Amplifon, perde lo 0,86% dopo una mattina in rialzo e un’acquisizione in Australia. Debole Diasorin (-1,88%).

MEDIASET ALL’OLANDESE SI CHIAMERÀ MFE

Mediaset -0,48%. Il cda ha proposto all’assemblea degli azionisti, prevista per il 25 novembre, la modifica della denominazione sociale in Mfe-Mediaforeurope N.V. e l’introduzione di una struttura azionaria a doppia categoria.

SAFILO: L’AD HA VENDUTO PRIMA DELL’ARRIVO DELLA FERRAGNI

Da rilevare la battuta d’arresto di Safilo: -2,5% a 1,434 euro, ai minimi da luglio. Il titolo, che continua a registrare una notevole performance da inizio anno (+80%), è in ribasso da tre settimane. Le vendite sono scattate intorno ai 2 euro, quando si è saputo che l’amministratore delegato, Angelo Trocchia, ha venduto azioni per circa 78mila euro il giorno stesso dell’annuncio della collaborazione del marchio dell’occhialeria con Chiara Ferragni. Safilo ha deliberato a fine luglio di aumentare il capitale sociale a pagamento per un importo massimo complessivo di 135 milioni di euro, operazione da realizzare entro l’anno.   

ERG FA SHOPPING NELL’EOLICO

In evidenza Erg (+1,93%) dopo che il gruppo ha annunciato l’acquisizione di 152.4 MW di capacità eolica e solare in Francia e Germania. Sull’Aim in territorio positivo Jonix (+0,56%): il produttore di condizionatori d’aria ha ricevuto un nuovo ordine di 1,98 milioni di euro per la fornitura di dispositivi MiniMate da parte di Rheinmetall.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati