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Grecia, le prove di dialogo tra Europa e Atene non convincono le Borse

LA BORSA CHIUDE IN ROSSO IN ATTESA DELL’EUROGRUPPO. MERKEL FRENA L’ACCORDO BIS: NON SI FIDA DI TSIPRAS

“Anche in caso di vittoria del no al referendum, la Grecia non uscirà necessariamente dall’euro”. La dichiarazione di Wolfgang Schaeuble, il ministro tedesco che rappresenta la punta di diamante dei falchi, ha permesso di frenare il pessimismo sui mercati. Ma la giornata si chiude comunque con il segno no, a raffreddare le speranze di un possibile accordo tra Atene ed i creditori.

Piazza Affari -0,48% ha chiuso la giornata in terreno negativo, dopo aver recuperato nel primo pomeriggio i ribassi iniziali. Analogo trend a Madrid -0,78%. Assai più pesanti le perdite di Parigi -1,64% e di Francoforte -1,25%. Tra le borse peggiori la City inglese -1,50%.

La seduta è stata condizionata dal flusso delle informazioni, positive e/o negative, in arrivo da Bruxelles, Atene e Berlino. Alla fine della giornata, dopo l’offerta di un nuovo pacchetto da parte dell’Eurogruppo, c’è stato il rifiuto di Angela Merkel a concedere al buio un accordo per la ristrutturazione del debito. La parola passa all’Eurogruppo, che si riunirà in conference call alle 19, cinque ore prima la scadenza del debito di Atene nei confronti del Fmi.

Stabile l’euro a 1,1151 nei confronti del dollaro. All’asta dei Btp il decennale è stato assegnato al 2,35%, un rendimento in salita di 53 punti base che ci riporta al settembre 2014. Il titolo a 5 anni è salito all’1,25%, rendimento che non si vedeva dal giugno 2014. Lo spread è salito nel corso della giornata fino a 170 per poi scendere a 150.

Timida ripresa a Wall Street, nonostante la ripresa della fiducia dei consumatori Usa: l’indice S&P500 è in rialzo dello 0,2%, rimbalza dal -2,1% di ieri, la perdita giornaliera più pesante da oltre un anno. Il Nasdaq sale dello 0,3% ed il Dow Jones dello 0,2%.

La miglior tenuta di Milano rispetto alle altre piazze del Vecchio Continente è legato in buona parte al rimbalzo dei titoli bancari, a partire dalle Popolari. Dopo la frana di ieri Bpm risale del 2,2%, Bper +1,14%, Ubi +1%. Unicredit chiude in rialzo dello 0,4% a  6,025 euro.

In grande evidenza anche Buzzi +3,9% sotto la spinta del buy di Goldman Sachs. In ripresa anche Telecom Italia +1%. Male le azioni del lusso, nel giorno del downgrade di Louis Vuitton (-2% a Parigi). Ferragamo ha lasciato sul terreno il 3,6%. Giù anche Tod’s: Bank of America ha emesso un giuzio underweight, target 60 euro. 

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