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Grecia la crisi è dura, AAA affittasi Partenone

C’è davvero bisogno di fare cassa ad Atene. In momenti di crisi come questo, con i temibili e impopolarissimi delegati della Troika (Ue, Bce e Fmi) a fare la voce grossa nei palazzi del potere, anche poche migliaia di euro possono fare la differenza, soprattutto se si tratta di difendere un patrimonio archeologico importante come quello greco. Da oggi sarà dunque possibile prendere in affitto gli scenari più suggestivi dell’antica Grecia, come il Partenone o il tempio di Delfi, per utilizzarli come sfondo di fotografie pubblicitarie o riprese cinematografiche.

Le tariffe, piuttosto accessibili, partiranno dai 1600€ giornalieri. I fondi serviranno a finanziare il bilancio, ormai ridotto all’osso, del ministero della Cultura ellenico. Per via della crisi i fondi del dicastero sono stati tagliati del 30% e le rovine, a causa di stipendi non pagati agli adetti e poca manutenzione, rischiano di soccombere per incuria. 

Si spera che una diffusione delle immagini dei monumenti possa dare nel mondo un’immagine più positiva del paese. Eppure la notizia ha suscitato lo sdegno degli archeologi greci. Il Partenone, nella sua storia plurimillenaria è stato concesso per delle riprese solo due volte: a F. F. Coppola e per “Le mie grasse, grosse vacanze greche” (My Life in ruins, 2009) sequel del successo “Il mio grasso, grosso matrimonio greco” con l’amatissima star ellenico-americana Nia Vardalos. Per provare a uscire dal vicolo buio della crisi la Grecia si rivolge al suo glorioso passato, e chi sa se Fidia e Pericle riusciranno a contribuire al salvataggio della loro amata Atene.

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