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Giornata della verità per Telecom Italia: dare tempo o no a Della Valle sull’offerta per La7?

“Si è concordato che non c’è currency war” ha dichiara il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al termine del G 20 di Mosca. Ovvero,il processo al Giappone non c’è stato. Semmai una dichiarazione per cui “I tassi di cambio non devono avere come obiettivo la competitività” e l’aiuto all’economia.

A favorire l’”assoluzione” di Tokyo è stato l’atteggiamento degli Usa, a loro volta messi sotto accusa per la politica del dollaro debole da parte del ministro delle Finanze brasiliano Guido Mantega. Secca la replica di Ben Bernanke: “Con una disoccupazione nell’ordine dell’8 per cento siamo ben lontani dai nostri obiettivi. Per questo gli Usa stanno usando sul proprio territorio strumenti monetari di loro competenza per ottenere risultati sul proprio territorio”. 

Sul fronte delle valute l’euro si rivaluta sul franco svizzero (1,2337), contro il dollaro vale 1,3340. Intanto S&P ha confermato il rating AA- alle emissioni del Giappone nel primo test dopo la virata politica di Shinzo Abe . L’oro è trattato in Asia a 1.613,70 dollari l’oncia: quella passata è stata per il metallo giallo la peggior settimana dal mese di maggio 2012 con una perdita intorno al 3,5%. La quotazione è tornata su livelli di agosto (in dollari) e sui livelli di maggio (in euro) ovvero 1.210 euro l’oncia.

GLI INDICI

L’esito del G 20 ha avuto un’eco immediata alla Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei sale del 2%, trainato dai titoli finanziari e dai valori più legati all’export. Segna il passo, alla riapertura dopo le festività, la Borsa di Shangai: la crescita delle vendite di Capodanno è stata la più modesta degli ultimi quattro anni. Hong Kong – 0,19%. Venerdì calma quasi piatta a Wall Street: Dow Jones +0,06%, S&P-0,10% e Nasdaq -0,21% 

L’indice FtseMib di Milano è sceso dello 0,3% nell’ultima seduta della settimana , Parigi ha perso lo 0,2%, Francoforte -0,4%, la discesa di Madrid è stata dell’1%. Londra ha chiuso invariata. Sul mercato dei titoli di Stato, il Btp a 10 anni è finito a un rendimento del 4,36%, spread a quota 271, in calo di 3 punti base. Oggi saranno annunciati i quantitativi all’asta per fine mese. 

TELECOM ALLA PROVA TV. PANSA CONGELA ANSALDO

Sotto i riflettori stamane Telecom Italia (-2,3% venerdì) e Finmeccanica (-4,1%). Oggi il Cda Telecom prenderà atto dell’ offerta per La 7 di Diego Della Valle che ha chiesto tempo per esaminare il dossier. Al contrario, sia Urbano Cairo che il fondo Clessidra, ovvero i contendenti che hanno già presentato offerte, hanno fatto sapere che le loro proposte scadranno domani sera. L’attenzione di Della Valle si concentra solo su una tv (La7 senza Mtv), le infrastrutture di rete restano alla compagnia di Tlc. Il progetto punta a coinvolgere anche le stelle del canale, come il direttore del telegiornale Enrico Mentana e Michele Santoro. 

Altro tema caldo: la svalutazione degli avviamenti di alcune attività italiane per un controvalore compreso tra 2 e 4 miliardi. Gli avviamenti del gruppo ammontano a 26,8 miliardi dopo il taglio del goodwill di 7,3 miliardi nel 2011. Grazie alle riserve, la rettifica non dovrebbe incidere sull’ammontare della cedola. Nei giorni scorsi S&P ha messo sotto osservazione il rating di Telecom Italia, la società è stata posta in credit watch negative (BBB): secondo indiscrezioni, questo provvedimento potrebbero rendere difficoltosa l’emissione del bond ibrido o causare una crescita del costo del nuovo strumento. 

Infine domani il Cda di Telco, holding partecipata da Mediobanca (11,6%), Intesa Sanpaolo (11,6%) e Generali (30,7%) deciderà se procedere all’adeguamento del valore della partecipazione (impairment) in Telecom Italia oggi iscritta a 1,5 euro per azione. Le attese sono per un impairment che porti il prezzo di carico di Telecom Italia verso 1,2 euro per azione ma non si esclude un taglio fino a 1 euro a fronte di una quotazione di 0,61 euro.

Siemens ha fatto pervenire sabato a Finmeccanica un’offerta da 1,3 miliardi per Ansaldo Energia, anticipando i coreani di Samsung e di Doosan. Ma il neo amministratore delegato del gruppo, Alessandro Pansa, da sempre perplesso di fronte alla prospettiva della cessione dell’azienda, ha fatto sapere che intende congelare la materia fino all’insediamento del governo che emergerà nel dopo elezioni. IL gruppo precisa che, al momento, non è stata annullata la commessa dall’India per i 12 elicotteri Agusta Westland. Il ministero della Difesa di New Dehli ha chiesto però chiarimenti da fornire entro 7 giorni. 

INSIDE PIAZZA AFFARI

Riflettori accesi sui titoli del lusso dopo gli exploit della scorsa settimana. Salvatore Ferragamo è salita dell’1,6% a 20,60 euro dopo aver toccato nel corso della seduta quota 21,08 euro, nuovo massimo dal giorno della quotazione dell’estate 2011. Tod’s +1%, Cucinelli+1,7%, bene anche Poltrona Frau, in rialzo del 3,1%. Le società europee del lusso sono state sostenute dalle comunicazioni del trimestre della francese Ppr, la holding che controlla anche Gucci, ove emerge che il 2013 sarà un altro anno di crescita. Si tratta di un’affermazione importante perché il 2012 ha visto un incremento dei ricavi del 21% a 9,73 miliardi di euro e dell’utile del 19%: il management ha confermato che nel 2020 il giro d’affari sarà di 24 miliardi di euro. Martedì scorso un altro colosso francese del lusso, Hermes, aveva presentato dati del 2012 superiori alle indicazioni societarie. 

Sempre sotto pressione MontePaschi -2,5%. Gli interrogatori della Procura senese riprenderanno il 1° marzo con l’ex direttore generale Antonio Vigni. Venerdì hanno chiuso in terreno negativo banche e assicurazioni. Unicredit è scesa dell’1,1%, Intesa-0,7%, Banco Popolare -1,8%. Ribassi marcati per Mediobanca -2,2% e MontePaschi -2,5%. Fra le assicurazioni, Generali è scesa dell’1,8%, Unipol ha perso il 3,4%. 

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