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Generali, il presidente della Borsa Sironi candidato alla presidenza del Leone nella lista del Cda

Imagoeconomica

Andrea Sironi sarà il candidato alla presidenza di Generali nella lista del Cda uscente, che punta alla riconferma di Philippe Donnet alla guida della compagnia assicurativa. Lo ha comunicato in una nota il consiglio di amministrazione di Generali, che ieri ha cooptato Sironi come consigliere indipendente insieme ad Alessia Falsarone e a Luisa Torchia in sostituzione dei tre dimissionari dell’area Caltagirone-Del Vecchio.

Chi sono Andrea Sironi e le altre due nuove consigliere di Generali

Sironi, 57 anni, è attualmente il presidente della Borsa italiana; è anche consigliere di Intesa Sanpaolo e bocconiano doc, essendo vicepresidente e docente di Finanza dell’Università milanese. Ha una lunga esperienza accademica e di cda. Se la lista del Consiglio uscente vincerà all’assemblea del 29 aprile, Sironi diventerà presidente al posto di Gabriele Galateri, che in quell’occasione concluderà il suo lungo mandato.

Alessia Falsarone, che risiede a New York con cittadinanza sia americana che italiana, in passato è stata vicepresidente investimenti del colosso assicurativo Aig; è esperta di Esg e di asset management.

Luisa Torchia è invece una delle principali esperte italiane di diritto amministrativo ed è considerata l’allieva prediletta di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale: insegna all’Università Roma Tre, ha una grande esperienza di Cda ed è stata consulente di molti ministeri.

A metà marzo saranno presentate le liste per l’assemblea del 29 aprile

La cooptazione dei tre nuovi consiglieri indipendenti di Generali è un altro passo per la definizione della cosiddetta lista del cda uscente che ha in Donnet il suo punto di riferimento e che sarà ufficialmente presentata a metà marzo insieme ai conti della compagnia. Resta da decidere se la lista sarà composta da 13 o da 15 canditati.

Per metà marzo è attesa anche la contromossa di Francesco Gaetano Caltagirone, che, dopo essersi polemicamente dimesso dalla vicepresidenza della compagnia di Trieste, è al lavoro per definire la lista alternativa a Donnet e il piano industriale che dovrebbe contrapporsi a quello del Cda uscente, su cui conta di calamitare il consenso di Leonardo Del Vecchio e dalla Fondazione Crt, con cui aveva nei mesi scorsi dato vita a un patto di consultazione sciolto nelle scorse settimane per lasciare mani libere (anche in nuovi acquisti di azioni) ai tre soci.

Ma, naturalmente, la vera partita del 29 aprile, quando si terrà un’assemblea che si preannuncia fin da ora caldissima salvo improbabili intese dell’ultima ora tra i due fronti avversi, resta in mano ai fondi istituzionali, che detengono una rilevante quota del capitale sociale delle Generali.

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