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Eurozona, economia II trim parte col turbo

Secondo i dati PMI, la crescita economica dell’eurozona ha toccato ad aprile un nuovo record su sei anni. I livelli occupazionali sono anch’essi aumentati segnando un record in quasi dieci anni, con aziende che hanno rilanciato le proprie capacità operative vista la forte domanda e il generale ottimismo sulle prospettive future. La pressione sui prezzi si è inoltre mantenuta tra i valori più forti in più di sei anni.

Ecco gli indici: Flash PMI Composito della Produzione nella zona Euro a 56.7 (56.4 a marzo). Valore record in 72 mesi. Flash PMI delle Attività Terziarie nella zona Euro a 56.2 (56.0 a marzo). Valore record in 72 mesi. Flash PMI della Produzione Manifatturiera nella zona Euro a 58.0 (57.5 a marzo). Valore record in 72 mesi.  

Il forte incremento della domanda ha dato supporto ad un elevato livello di ottimismo sulle prospettive di attività per il prossimo anno, con aspettative future poco inferiori al record di marzo, mese in cui si è registrato il più alto valore storico dall’inizio della raccolta dati comparabili. L’ottimismo e la forte portata degli ordini ricevuti hanno a loro volta sollecitato le aziende ad aumentare gli organici al tasso più rapido da luglio 2007.

Dal punto di vista nazionale, la maggiore crescita dell’attività in Francia, la più forte da maggio 2011, è stata controbilanciata dal rallentamento tedesco, anche se il tasso di espansione in Germania ha comunque segnato uno dei valori più rapidi degli ultimi sei anni. Altrove, la crescita della produzione è accelerata al tasso più forte da luglio 2007.

“Forte inizio del secondo trimestre per l’economia dell’eurozona, con il relativo PMI flash di aprile ad un livello in linea con la crescita dello 0.7% del PIL e in salita dallo 0.6% del primo trimestre. Una espansione di questa portata – commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit se dovesse continuare, farà inevitabilmente revisionare al rialzo le previsioni degli economisti per il 2017“.

“Elevati tassi di crescita sono stati osservati sia nel settore manifatturiero – ha proseguito – che in quello dei servizi, il primo favorito dalla debolezza dell’euro che ha fatto crescere le esportazioni al livello più alto in sei anni. Il maggiore ottimismo e propensione allo spendere dei consumatori ha inoltre favorito la crescita del livello occupazionale del settore dei servizi, con una crescita accelerata al valore più alto osservato in quasi un decennio”.

“L’elezione in Francia – in conclusione – rappresenta la più evidente minaccia a breve termine per il futuro, anche se durante la fase preparatoria al voto, l’ottimismo è stato certamente positivo. In questo clima di maggiore fiducia, la crescita in Francia è stata maggiore rispetto alla Germania. Entrambi le nazioni hanno riportato i tassi di espansione migliori in sei anni, mentre nelle altre nazioni, sottolineando quanto la crescita sia generale, il ritmo di incremento ha raggiunto livelli massimi in quasi dieci anni”.

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