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“Doing business in Italy”: per la Banca Mondiale l’Italia è al 73simo posto nelle imprese

La situazione, per chi fa impresa in Italia, rimane molto complicata, nonostante siano stati compiuti, e si stiano compiendo, alcuni timidi passi avanti. E’ questo il verdetto della Banca Mondiale che ha presentato oggi il suo report annuale “Doing business in Italy 2013”, stilato in collaborazione con l’International Finance Corporation.

Nella classifica che misura la “Facilità di fare impresa” l’Italia ha fatto un piccolo passo avanti rispetto allo scorso anno, salendo dalla 75sima alla 73sima posizione, rimanendo, però, evidentemente lontana dai vertici della tabella, occupati in primis da Singapore, seguita da Hong Kong, Nuova Zelanda e Stati Uniti.

Rimane difficilissimo, nel Belpaese, avviare un impresa, e ottenere credito e permessi per costruire. Migliora la situazione per quanto riguarda la registrazione di proprietà e gli scambi oltre confine. 

Chi fa impresa in Italia, si legge nel rapporto, “deve confrontarsi con procedure lunghe, inefficienti e costose. La notizia positiva è che il contesto normativo sta migliorando”. Il rapporto, poi, ha analizzato e confrontato la situazione di 13 città italiane. Parzialmente promosse, anche se lontane da livelli di eccellenza, Bologna (per la facilità di ottenere i permessi edilizi), così come Padova e Catanzaro (entrambe per la facilità di avviare un’attività), Torino (risoluzione delle dispute commerciali) e Genova (efficienza attività portuale). Male Roma, Bari, Campobasso, Potenza e Palermo.

Alla presentazione è intervenuto anche il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni: “L’Italia non può che proseguire con decisione nel programma di riforme avviato“. “A partire dall’estate 2011 – ha proseguito Saccomanni – sono state varate importanti riforme strutturali volte a creare condizioni economiche e regolamentari più propizie alla crescita. Lo sforzo realizzato è stato di grande portata e ha interessato un fronte molto vasto di temi”. Il dg di Bankitalia ha poi concluso avvertendo che ci vorrà del tempo perché l’attuazione concreta di alcune riforme si realizzi: “le ricadute positive di questi interventi sull’attività economica non sono immediate. Molto resta da fare”.

Il rapporto completo della Banca Mondiale e di Ifc a questo link: doingbusiness

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