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Dividendi 2021: le cedole tornano a salire

Photo by Omid Armin on Unsplash

Che anno sarà il 2021 per i dividendi? Per la gioia degli investitori, dopo le riduzioni e le sospensioni viste nel 2020 a causa della pandemia, le cedole torneranno finalmente aumentare, anche se i fasti dell’era pre Covid –  almeno per quest’anno – rimarranno un miraggio. A pesare saranno soprattutto i nuovi limiti imposti dalla Bce alle banche (con alcune aperture) e le ripercussioni che l’emergenza ha avuto sui conti delle società quotate. Insomma, chi è in cerca di rendimenti elevati sarà costretto ad attendere il prossimo anno, ma qualche buon affare sarà possibile farlo comunque.

Parlando in cifre, nel 2020 le varie aziende europee incluse nel Msci Europe hanno distribuito 290 miliardi di cedole a fronte dei 360 miliardi erogati l’anno precedente. “Nel complesso, lo scorso anno hanno pagato dividendi meno di tre aziende europee su quattro, rispetto ad oltre il 90% degli anni precedenti”, si legge nell’Allianz Global Investors Study 2021. Nel 2021, secondo le stime di Allianz, l’importo dei dividendi ricomincerà a salire, toccando quota 330 miliardi di euro (+15%).

 “Come per l’economia, non prevediamo una ripresa a V della distribuzione dei dividendi nel 2021, ma solo un recupero parziale rispetto alla precedente flessione. Secondo le nostre attese per tornare ai livelli pre-crisi bisognerà attendere almeno il 2022.”, spiega Jörg de Vries-Hippen, Cio Equity Europe di Allianz Global Investors.

“Non dimentichiamo le differenze esistenti fra un settore e l’altro. Sanità e utility, ad esempio, sono riuscite ad aumentare le distribuzioni durante la crisi e continueranno probabilmente su questa strada anche in futuro. Altri comparti invece hanno attraversato maggiori difficoltà nel 2020. Verosimilmente, le società attive nei beni di consumo ciclici e nei beni industriali potranno incrementare i dividendi solo a fronte di una generale ripresa economica, e le distribuzioni di settori come energia e servizi finanziari con ogni probabilità resteranno inferiori ai livelli massimi precedenti”, aggiunge de Vries-Hippen.

Le cedole torneranno a salire anche in Italia. Nel 2020 il valore dei dividendi distribuiti dalle società quotate a Piazza Affari è crollato a 13,8 miliardi di euro, a fronte dei 20,5 miliardi erogati nel 2019. Cosa accadrà nel 2021? In base ai calcoli forniti da Intermonte all’inserto Affari & Finanza de La Repubblica, l’importo complessivo delle cedole da distribuire agli azionisti sfiorerà i 15,9 miliardi di euro. 

L’attenzione è ancora una volta sulle banche. Nel 2020 gli istituti di credito hanno sospeso i dividendi su richiesta della Banca Centrale Europea. Quest’anno le banche più solide e con una migliore qualità degli attivi potranno tornare a erogare parte degli utili, ma seguendo delle regole ben precise. L’Eurotower ha infatti consigliato “estrema prudenza” sul tema della distribuzione, suggerendo di limitare la cedola al 15% degli utili cumulati 2019-2020 e di non superare i 20 punti base di capitale Cet1. Facendo un esempio pratico, pochi giorni fa Intesa Sanpaolo ha annunciato che l’esercizio 2020 si è chiuso con un utile netto pari a 3,277 miliardi di euro. Il Cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo cash pari a 694 milioni, cioè 3,57 centesimi di euro per azione, il massimo consentito rispettando le indicazioni della Bce. A settembre 2021, caduti i limiti imposti dalla vigilanza europea, potrebbe arrivare il resto. 

Occhi anche sulle assicurazioni dopo le limitazioni imposte dall’Ivass in Italia e dall’Eiopa in Europa. Anche l’Autorità europea ha chiesto cautela e prudenza, ma non ha vietato alle varie compagnie di erogare cedole sull’esercizio 2020 né di distribuire i dividendi relativi al 2019 che erano stati congelati causa Covid. Non a caso, secondo Mediobanca Securities, Generali dovrebbe chiudere il 2020 con un utile di 1,97 miliardi di euro, una cifra che consentirebbe alla società del Leone di erogare una cedola pari a 1 euro per azione. 
Da tenere d’occhio anche le scelte delle aziende del risparmio gestito, anche se i dividendi più appetibili dovrebbero arrivare dalle utilities. Intermonte prevede infatti rendimenti molto appetibili da parte di A2A, Acea e Snam.

(Ultimo aggiornamento: ore 16.46 dell’8 febbraio).

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