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Dividendi 2019, maxi cedola per lo Stato: ecco quanto incasserà

FIRSTonline

La primavera è ufficialmente arrivata e con essa la stagione dei dividendi, la preferita di tutti gli investitori. L’attesa sta per finire e a fra meno di un mese le principali società, quotate e non, cominceranno a staccare le loro cedole. Anche quest’anno, nonostante le evidenti difficoltà economiche del Paese, le aziende italiane hanno deciso di essere molto generose nei confronti dei loro azionisti. Tra essi, figurano solo gli investitori retail ma anche lo Stato. A via XX Settembre infatti, aprile sarà un mese febbrile, con il ministero dell’Economia e delle Finanze che si prepara a incassare le supercedole elargite dalle partecipate pubbliche.

Come calcola Il Sole 24 Ore, quest’anno il Mef riceverà dalle sue controllate cedole per 2,46 miliardi di euro, una cifra da record che rappresenta un aumento del 10% rispetto al 2017, quando nelle casse del ministero arrivarono 2,19 miliardi di euro.

Ovviamente, si tratta di un importo complessivo che tiene conto dei dividendi staccati dalle principali partecipate: da Cdp a Enel, passando per Poste italiane, Leonardo, Eni, Enav e Ferrovie dello Stato.

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DIVIDENDI 2019: LE CEDOLE DELLE PARTECIPATE PUBBLICHE

Tra le partecipate pubbliche, a fare la parte del leone sarà come da tradizione Cassa Depositi e Prestiti. La società, controllata all’82,77% dal Mef e al 16% dalle fondazioni bancarie, non ha ancora annunciato il suo dividendo. Secondo i calcoli degli analisti però, la quota di utili che Cdp distribuirà ai suoi soci non dovrebbe subire particolari variazioni rispetto allo scorso anno. Se così fosse parleremmo di un payout pari al 61,05% su 2,5 miliardi di euro di profitti per una cedola totale pari a circa 1,525 milioni di euro.

Rimanendo sulle società non quotate, anche Ferrovie dello Stato (partecipata 100% dal Mef) non ha ancora stabilito ufficialmente la sua cedola, ma sembra difficile che ci siano cambiamenti rispetto al 2017. Fs ha registrato quest’anno un risultato netto di 559 milioni a fronte dei 552 milioni dell’anno precedente. Gli analisti si attendono dunque la conferma di un dividendo complessivo pari a 150 milioni.

Molto generosa anche Enel (il 23,6% è dello Stato) che distribuirà una cedola pari a 28 centesimi per azioni per un dividend yield del 5,1%, poco inferiore a quello di Eni (il Mef ha il 4,34%), pari al 5,43% per 83 centesimi per azione.

Poste Italiane, di cui il Mef controlla il 29,26%, distribuirà invece 0,441 euro per azione, mentre gli ottimi risultati registrati da Leonardo (quota Mef: 30,2%) si tradurranno in un dividendo di 14 centesimi per azione. Rimane Enav (Mef al 53,73%) che lo scorso 11 marzo ha annunciato un dividendo pari a 0,1998 euro, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente.

DIVIDENDI 2019: QUANTO INCASSERÀ LO STATO

In virtù delle cifre sopra elencate, il 2019 si prepara ad essere un anno molto fruttuoso per il ministero dell’Economia e delle Finanze. La cedola più ricca arriverà da Cassa Depositi che porterà a via XX Settembre circa 1,265 miliardi di euro, più della metà del totale (pari a 2,46 miliardi, lo ricordiamo).

In “seconda posizione” troviamo invece Enel che frutterà al Mef 671 milioni di dividendi. Da Poste Italiane arriveranno invece 168 milioni, 150 da Ferrovie dello Stato, 131 da Eni. Chiudono la Enav, che elargirà allo Stato una cedola di 58 milioni di euro, e Leonardo con 24 milioni di euro.

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