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Distretti piemontesi, l’export cresce del 13,8% nel terzo trimestre del 2022: rimonta la Moda

Pixabay

I distretti piemontesi crescono nell’export: nei primi nove mesi del 2022 è stato pari a 9 miliardi di euro e ha registrato un aumento del 13,8% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+1,1 miliardi di euro in valore) e del 7,5% rispetto ai primi nove mesi del 2019 (632 milioni di euro). Lo conferma la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo nel suo monitor periodico secondo cui le esportazioni sono andate bene sia verso i mercati maturi (+14,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2021) sia verso i nuovi mercati (+11,6%). Tra i principali sbocchi commerciali si rilevano contrazioni solo verso Russia, Croazia, Ucraina e Hong Kong.

Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: sono in crescita 10 distretti su 12, mentre i distretti che si collocano oltre i livelli di export di gennaio-settembre 2019 sono 9.

Distretti piemontesi: in ripresa il sistema moda, patisce la Nocciola

Il periodo tra gennaio e settembre 2022 evidenzia la ripartenza dei distretti del sistema moda piemontese, in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo 2021, meglio del complesso dei distretti del sistema moda italiano (+20%), anche se non sono ancora stati recuperati i livelli di export dei primi nove mesi del 2019 (-7,4%).  L’Oreficeria di Valenza è ancora condizionata dalle politiche di pricing delle multinazionali presenti nel distretto. Il Tessile di Biella invece è riuscito a colmare il gap.

L’andamento sui mercati esteri dei distretti agro-alimentari piemontesi, rispetto ai primi nove mesi del 2021 (+8%) e ai primi nove mesi del 2019 (+28,1%), è positivo. L’unico punto di attenzione riguarda il distretto della Nocciola e frutta piemontese, che ha registrato un calo delle esportazioni rispetto ai primi nove mesi del 2021(-19,6%) legato ai danni causati alle produzioni dal maltempo.

Spiccano in particolare i poli tecnologici

Le esportazioni della meccanica distrettuale piemontese sono in crescita (+8,1%). Anche se ancora sotto i livelli di export 2019: le Macchine utensili e robot industriali di Torino del -26,6% (in calo anche rispetto al 2021 del -4,2%), e i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato del -1,7%. Hanno invece superato i livelli pre-pandemici le Macchine tessili di Biella (+28,8%) e la Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+19%). I poli tecnologici piemontesi hanno chiuso i primi nove mesi 2022 con un rimbalzo del +70,8%, nettamente superiore rispetto all’aumento dell’export dei poli tecnologici italiani (+19,7%). Anche il gap rispetto ai livelli di export dei primi nove mesi 2019 è stato abbondantemente colmato (+61,7%). Entrambi i poli hanno mostrato una crescita intensa: +10,9% per il Polo ICT di Torino e +132,4% per il Polo aerospaziale del Piemonte, quest’ultimo protagonista di un vero e proprio balzo.

Cappellari: “Il 2023 sarà un anno complesso”

“Nei primi nove mesi del 2022 i distretti piemontesi si confermano competitivi – ha dichiarato Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo –. Poche le eccezioni, ma con chiavi di lettura precise e differenziate”. E per il futuro? “Il 2023 sarà un anno più complesso rispetto al precedente. Tuttavia, il quadro generale presenta alcuni segnali incoraggianti, dall’andamento dell’inflazione, al calo delle quotazioni dei metalli industriali e del gas naturale. Quello che notiamo a livello regionale è l’aumento di operazione straordinarie che consolidano interi settori, come nel tessile biellese. Ed anche l’interesse di player ed investitori stranieri rispetto alle nostre produzioni d’eccellenza, per esempio per il manifatturiero più innovativo”.

“In questo momento è fondamentale che le imprese capiscano come inserirsi al meglio nel circolo virtuoso innestato dai fondi del PNRR – ha concluso Cappellari –. Per questo abbiamo creato la piattaforma Incent Now, attraverso la quale aziende grandi e piccole possono accedere ai bandi disponibili e ricevere consulenza nella presentazione dei progetti. La prospettiva è anche di beneficiare delle risorse aggiuntive che Intesa Sanpaolo ha stanziato attraverso un piano da 410 miliardi, di cui 270 per le imprese”.

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Categories: Economia e Imprese