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Dimissioni di Bini Smaghi dalla Bce, Napolitano: gesto di grande responsabilità e lealtà

“Bini Smaghi ha dato limpida conferma del suo attaccamento al principio e al valore dell’indipendenza della Banca Centrale Europea. Desidero esprimere l’apprezzamento del Paese per il senso di responsabilità e di lealtà anche verso l’Italia che si esprime in questo suo gesto”. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha accolto le dimissioni di Lorenzo Bini Smaghi dal ruolo di consigliere esecuvito della Bce.

Il banchiere fiorentino lascerà dunque prima della scadenza del mandato, fissata per il 31 maggio 2013, per andare al Centro affari internazionali dell’Universita’ di Harvard, dal 1 gennaio 2012, dove insegnerà.

Anche il neo presidente della Bce, Mario Draghi ha espresso la sua gratitudine per “l’eccezionale contributo di Bini Smaghi al lavoro della Bce e la sua dedizione come membro del comitato esecutivo e del consiglio direttivo per oltre sei anni”.

Si risolve così una questione diplomatica che aveva causato spiacevoli attriti fra Italia e Francia. Lo scorso aprile il premier Silvio Berlusconi aveva promesso al presidente francese Nicolas Sarkozy che il fiorentino avrebbe lasciato il suo posto nel board a un rappresentante di Parigi. In cambio, il capo dell’Eliseo aveva appoggiato la candidatura di Draghi alla guida dell’Eurotower. Il ritardo con cui Bini Smaghi ha lasciato la Bce è stato fonte di non pochi imbarazzi, specialmente dal primo novembre, data in cui è avvenuto l’insediamento del nuovo banchiere centrale italiano. 

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