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Ddl anticorruzione, sprint Pd e Monti per far votare il provvedimento in Parlamento

Dopo un breve periodo di silenzio, ritorna sulla scena la proposta di votare, soprattutto da parte del Partito Democratico, guidato da PierLuigi Bersani, il disegno di legge anticorruzione.

Il suo ritorno come uno dei temi principali della politica in questi giorni è ovviamente accelerato dallo scandalo della Regione Lazio, che ha portato ieri sera alle dimissioni del governatore della giunta eletta nel 2008, Renata Polverini.

Il primo della lista nel forcing per votare la legge anticorruzione è Enrico Letta, vicesegretario del Pd, che spiega: “Ora la reazione a quanto accaduto deve essere forte e secca. Bisogna approvare subito la legge anticorruzione. Il Gverno vada avanti e il Parlamento lo appoggi. Noi ci siamo. Questa è l’unica risposta per rendere un minimo di credibilità alla politica.”

Anche il Consiglio Superiore della Magistratura, tramite il suo vice presidente Michele Vietti, è sulla stessa linea: “Credo che non si possa far finta di niente di fronte al degrado del costume pubblico del Paese” e continua dicendo che è importante “evitare quello che il Cardinal Bagnasco giustamente ha definito la rabbia degli onesti” e per questo è importante agire tempestivamente. Inoltre il vice presidente del Csm non scarta l’ipotesi che il Palazzo dei Marescialli possa dare una suo opinione sul decreto legge anticorruzione “in uno spirito di collaborazione” con il Parlamento.

Ma non sono solo Letta e Vietti a spingere per un voto da parte del Parlamento: anche il Presidente del Consiglio Mario Monti preme per il voto del decreto legge in Parlamento, puntando il dito contro i tentennamenti vari del Pdl.

Il Ministro della Pubblica Amministrazione Patroni Griffi infine, denuncia la corruzione non solo in ambito politico ma anche in ambito aziendale, sostenendo che le aziende corrotte crescono il 25% in meno di quello che potrebbero crescere.

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Categories: Politica