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Dazi, Brexit, tassi: l’incertezza regna sui mercati

I mercati si avvicinano con una punta di apprensione agli appuntamenti chiave della settimana. Sul fronte dei dazi non si profila, almeno per ora, una soluzione che impedisca l’aumento delle tariffe Usa fissato per lunedì. Il ministro dell’Agricoltura Sally Perdue spiega che Trump ritiene che la prima mossa spetti alla Cina. Pechino reagisce annunciando che d’ora in poi userà più software cinesi. A novembre l’export cinese è sceso per il quarto mese di fila. Segnano così il passo anche le Borse asiatiche come quelle Usa. Non fa eccezione l’Europa, concentrata sulla Brexit e l’attesa del direttorio della Bce.

INFLAZIONE IN RIPRESA IN CINA GRAZIE AI MAIALI

Il Nikkei di Tokyo è sulla parità, il Kospi di Seul guadagna lo 0,3%, l’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,1%. Giù anche i listini di Shanghai e Shenzen (-0,3%). 

In Cina l’inflazione si è spinta sui massimi degli ultimi sette anni, il che rende meno ampio lo spazio di manovra della Banca Popolare della Cina. A novembre i prezzi al consumo sono saliti del 4,5%, dal +3,8% di ottobre per gli effetti della peste suina africana sul prezzo della carne di maiale.

Si muovono poco i mercati valutari, in attesa della conferenza stampa di Jerome Powell di domani sera, al termine dell’ultima riunione dell’anno del comitato ristretto della Federal Reserve. Il boom dei nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti di novembre rende più probabile la conferma del quadro attuale.

FRENA APPLE, BRILLA SOLO IL BIOTECH

Seduta d’attesa a Wall Street: Dow Jones -0,38%, S&P 500 -0,32%, Nasdaq -0,4%. Soffre Apple (-1,4%), il titolo simbolo delle difficoltà sul fronte dei commerci internazionali.

Brilla il biotech: la francese Sanofi ha acquisito la californiana Synthorx per rafforzare il proprio portafoglio immuno-oncologico. Il titolo oggetto dell’acquisizione balza in avanti del 170%, a 67,40 dollari.

L’euro è poco mosso, a poche ore dalla pubblicazione dell’indice Zew. La sterlina resta vicina ai massimi da aprile in attesa del voto. Stamane tratta 1,3151 nei confronti del dollaro.

Continua l’assestamento del prezzo del petrolio rispetto ai massimi degli ultimi tre mesi segnati la scorsa settimana in seguito alla decisione dell’Opec di aumentare i tagli di 500mila barili al giorno. Il brent è scambiato a 64,20 dollari al barile.

ARAMCO SI PREPARA A UN DEBUTTO RECORD

I proventi dell’Ipo di Saudi Aramco sono saliti a 29,4 miliardi di dollari dopo che la compagnia petrolifera saudita ha esercitato l’opzione greenshoe per vendere il 15% di azioni in più.

Il titolo debutterà domani alla Borsa di Riyad. Ci sono buone ragioni per ritenere che sarà un successo. Intanto perché la richiesta di azioni è stata quattro volta superiore all’offerta. Poi perché 4,9 milioni di sauditi, il 15% della popolazione del regno, hanno presentato domanda di averle. Infine, c’è un incentivo a non vendere. Gli investitori retail che si tengono il titolo per 180 giorni ricevono un bonus: un’azione ogni dieci possedute.

GROS PIETRO: I BTP SONO SOTTOVALUTATI

Listini deboli ieri anche in Europa nell’attesa nella Brexit. Intanto Fitch Rating si è fatta interprete delle perplessità degli operatori sulle prospettive politiche del Bel Paese: i rischi che la maggioranza Pd/5 Stelle non arrivi a fine mandato sono assai elevati nota l’agenzia. Ribatte a distanza il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro “I governativi italiani sono sempre stati e ancora restano un buon investimento, anche in considerazione del fatto che rimangono sottovalutati rispetto a quelli di altri Paesi europei meno solidi dal punto di vista dei conti pubblici”.

In questa cornice Piazza Affari è stata la Borsa peggiore (-0,95%), scivolando sotto i 23 mila punti, a quota 22.956.

Francoforte perde lo 0,44%. La bilancia commerciale tedesca di ottobre ha confermato che la domanda globale si sta riprendendo, con le esportazioni a +1,1% mese su mese, da +1,5% di settembre, e contro attese di un calo dello 0,3%. Stabili le importazioni, in linea con le attese. Deutsche Bank (+2%) è stata la miglior blue chip dell’indice Dax di Francoforte.

LONDRA, OGGI L’ULTIMO SONDAGGIO PRIMA DEL VOTO

Piatta Londra a tre giorni dal voto. Nel fine settimana i sondaggi hanno confermato un forte vantaggio per i Conservatori. Ma stasera alle 23 italiane Yougov rilascerà l’ultimo sondaggio rielaborato con il modello MRP, che la volta scorsa, in antitesi coi sondaggi, previde il flop della May. In attesa di ulteriori notizie, il rally della sterlina si è per ora fermato.

Da segnalare il crollo di Tullow Oil (-72%) che ha annunciato che non distribuirà dividendi a causa dei problemi in Ghana.

Parigi -0,59%; Madrid -0,28%.

BTP A 1,28%, IL BUND TORNA A -0,31%

Segnano il passo le azioni, riprende tono il mercato obbligazionario: i Btp si apprezzano a 1,28% (-6 punti base), così come il Bund (-2 punti base a -0,31%).

Sulla piattaforma Refinitiv, il rendimento del decennale italiano archivia il maggior calo giornaliero in oltre tre settimane, mentre quello dell’equivalente titolo greco va verso la maggior flessione in circa tre mesi.

SOLO STM IN TERRENO POSITIVO

A Piazza Affari sono stati pochi i titoli a chiudere in terreno positivo.

Il migliore è stato Stm (+0,4%), che si porta sui massimi dal 2004 dopo che Credit Suisse ha alzato il target a 27,50 euro.

Tiene Unicredit (-0,1%): Goldman Sachs rafforza il buy portando il target a 17,50 euro. Anche Ubs ha alzato il rating a buy.

Fiat Chrysler -0,9%. Il socio di Psa Peugeot, Dongfeng, è disponibile a ridurre la partecipazione, in modo da scendere sotto una quota che rende molto probabile il via libera delle autorità statunitensi alla fusione.

Gli investitori sono andati all’incasso su titoli che fin qui hanno guadagnato molto. Regina annuale delle blue chip è Azimut, che nella seduta odierna perde il 3,61%. La moda, protagonista di un rally la scorsa settimana, cede il 3,78% con Ferragamo e lo 0,97% con Moncler. Recordati -3,01%; Prysmian -2,43%; Leonardo -2,21%; Finecobank -2,03%; Ferrari -1,92%.

Atlantia -0,3%. Nell’ultima versione la Robin Tax è stata aumentata al 3,5% dell’imponibile, rispetto al 3% della versione precedente. Il provvedimento riguarda i gestori di concessioni autostradali: oltre ad Autostrade per l’Italia ci sono anche le controllate di Sias (+1,8%).

TIM SI ACCORDA CON DAZN. SHOPPING DI SAFILO IN CALIFORNIA

Tim -1%. La Robin Tax non dovrebbe riguardare le società delle telecomunicazioni. Inoltre, Telecom Italia ha raggiunto un accordo con Dazn per l’accesso ai contenuti della piattaforma di sport in streaming. Attraverso TimVision, i clienti di Tim potranno acquistare in un unico pacchetto sia i contenuti di Dazn che quello di Now TV, ovvero Sky.

Fuori dal paniere principale, volano i titoli delle due società calcistiche romane: Lazio +6%, Roma +6%.

Safilo (+0,2%) ha comprato il 70% della californiana Blenders Eyewear: il 100% della società è stato valutato 90 milioni di dollari. Domani c’è la presentazione del piano industriale.

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