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Crescita, Brexit, banche: la parola alle banche centrali

L’economia globale rallenta ancora, segnala il Fondo Monetario, che ha limato da 3,1 al 3% la crescita per il 2016/17. Un taglio delle stime provocato dalla Brexit, spiega il World Economic Outlook. Il rovescio della medaglia sono i risultati delle trimestrali Usa, assai migliori delle previsioni: finora il 75% delle società ha battuto le stime sugli utili, il 60% sul fatturato. In particolare, sorprendono le banche, in netta ripresa nonostante i bassi tassi grazie al rimbalzo delle entrate legate al trading. Il risultato è una situazione di stallo: i mercati, grazie alla pioggia di liquidità, restano vicini ai massimi. Ma gli operatori, stressati dalle minacce geopolitiche e dalla congiuntura difficile, per ora non decollano.

La parola, al solito, passa alle banche centrali, a partire domani dalla Bce, alle prese con una doppia emergenza: l’allarme Brexit, che ha già frenato l’economia tedesca; il problema delle sofferenze e degli aumenti di capitale delle banche italiane, ancora in alto mare. In questa cornice, i mercati segnano il passo.

DOW JONES ANCORA RECORD, DEBOLE GOLDMAN SACHS

Dopo cinque nuovi massimi storici nelle ultime sei sedute, la Borsa americana oggi arretra leggermente: l’indice S&P500 scende dello 0,14%, Nasdaq -0,38% schiacciato dal tonfo di Netflix (-13,1%). Non si ferma invece il Dow Jones (+0,14%), all’ottavo giorno consecutivo di rialzo.

Goldman Sachs perde l’1,2% dopo avere annunciato un balzo del 78% degli utili del secondo trimestre grazie a minori costi e ad un maggiore contributo dal trading obbligazionario. Gli analisti si aspettavano qualcosa di più.

IL CLOUD SPINGE I CONTI DI MICROSOFT 

Nel dopo Borsa corre Microsoft: +4% grazie ai risultati. A spingere i conti l’ottima performance della divisione Intelligent Cloud. Inoltre, l’esplosione del fatturato sulla nuvola non ha frenato, come si temeva, le vendite del software tradizionale.

Greggio in lieve calo con il Wti che ha ceduto 59 cent a 44,65 dollari al barile e il Brent a 46,8 dollari. Novità significative potrebbero giungere dall’Iraq, dove la situazione politica è tornata sotto tensione. Il premier, lo sciita Haider al Abadi, che sta tentando di operare un rimpasto di governo, ha accettato le dimissioni di cinque altri ministri, tra cui quello del Petrolio.

Poco mossi stamane i listini asiatici: a Tokyo l’indice Nikkei interrompe la lunga striscia positiva (-0,6%). Hong Kong +0,8%. Giornata contrastata per le Borse europee, sotto la pressione di dati economici negativi e dell’effetto della sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha promosso il bail-in. I futures segnalano un’apertura positiva in mattinata.

LO ZEW VEDE NERO: EUROPA IN ROSSO, MILANO -0,5%

Seduta in rosso per Milano, che ha chiuso in flessione dello 0,53 a 16.674 punti (minimo di giornata a 16.444). A seguire Madrid (-0,5%), Parigi (-0,6%) e Francoforte (-0,8%). Unica piazza positiva è stata Londra, sia pure solo dello 0,03%. Oggi il premier Theresa May si reca a Berlino per incontrare Angela Merkel: la gestione della Brexit entra nel vivo. Intanto il ministro degli Esteri Boris Johnson è stato duramente contestato dai giornalisti Usa per i suoi commenti su Barack Obama.

Le vendite si sono accanite sull’ Automotive (Stoxx -1,2%). i titoli degli istituti di credito hanno ridotto le perdite innescate stamani da una sentenza della Corte Ue che, in relazione al salvataggio di alcune banche slovene, ha stabilito che il bail in è legittimo.

La nota più negativa sul fronte macro riguarda l’indice tedesco Zew relativo alla fiducia delle imprese., crollato a luglio a -6,8 punti da quota 19,2 di giugno, deludendo nettamente le attese del consenso che si aspettava un calo a +9 punti.

In serata, sono giunte le revisioni delle stime di crescita della Commissione europea e del Fondo monetario internazionale, che ha tra l’altro rivisto al ribasso le stime del Pil italiano: solo +0,9% nel 2016, +1% nel 2017.

BANCHE, PROMOSSO IL BAIL IN DALLA CORTE UE

Per quanto contenuti, i ribassi delle banche hanno comunque caratterizzato la seduta. A condizionare la seduta è stata la decisione della Corte Ue che ha stabilito che la normativa sul bail in delle banche non è in contrasto con i principi generali dell’Unione europea.

La normativa prevede che le banche in difficoltà non vengano salvate con denaro pubblico, ma con il concorso degli azionisti, dei possessori di obbligazioni, e in ultima istanza anche dei correntisti con depositi superiori ai 100mila euro. La commissaria europea alla Concorrenza, Margarethe Vestager, ha rassicurato dicendo che questa sentenza non avrà ripercussioni sul dialogo con l’Italia sulle misure per agevolare il risanamento del settore bancario.

MPS SOTTO TIRO, MOODY’S TAGLIA LA TURCA YAPI KREDIT (UNICREDIT)

A pagare il prezzo più alto è stato MontePaschi (-3,2%), mente va avanti il doppio cantiere per mettere in sicurezza la Banca: prosegue l’analisi del portafoglio di Npl da 10 miliardi da parte di Atlante e si lavora alla costituzione della cordata di banche d’affari per garantire un aumento di capitale senza supporto pubblico. In deciso calo anche Popolare Milano (-1,9%) e Pop.Emilia (-0,9%).

Con un balzo nel finale Unicredit (-0,2%) ha azzerato quasi del tutto oltre quattro punti percentuali di perdita portandosi a 2,2140 euro dopo aver segnato un minimo di 2,1020 euro. In serata è giunta la notizia che Moody’s ha messo sotto osservazione il rating della controllata turca Yapi Kredit assieme a quello di altre 16 banche del Paese in vista di un possibile taglio.

FIAT CHRYSLER SOTTO INCHIESTA IN USA, MULTA PER CNH

Fiat Chrysler (-3,3%) ha guidato i ribassi dopo la notizia che il gruppo è sotto inchiesta in Usa per l’ipotesi di diffusione di dati non veritieri sulle vendite di auto. Equita ha giudicato la questione un “falso problema”. Ribadito il giudizio Buy con target 9,20 euro. Il titolo perde il 27% da inizio anno.  La capogruppo Exor perde lo 0,8%.

Intanto l’antitrust Ue ha sanzionato per 2,93 miliardi di euro un gruppo di case automobilistiche tra cui Iveco per aver creato un cartello nelle tecnologie per ridurre le emissioni. A Iveco è toccata una multa di 494,6 milioni. Oltre alla società controllata da Cnh Industrial (-1,5%), la decisione dell’Antitrust colpisce Volvo/Renault, Daimler, e Daf. 

È stata graziata la tedesca Man, che ha rivelato l’intesa illegale a Bruxelles. La multa non avrà conseguenze finanziarie per le società coinvolte, che hanno già accantonato i fondi per pagare le multe (500 milioni la sola Iveco).

SAIPEM SUPERSTAR BATTE CASSA IN POLONIA

Saipem (+2% a 0,4295 euro), è stata la miglior blue chip di Piazza Affari. È l’ottavo rialzo in nove sedute. A giustificare il rialzo potrebbe essere la richiesta di un pagamento addizionale di49 milioni d dollari da parte del consorzio guidato da Saipem che ha costruito il nuovo terminal di gas naturale liquefatto in Polonia a Polskie Lng.

Il terminal sul Mar Baltico, costato circa 3 miliardi di zloty (750 milioni di dollari), è stato completato lo scorso anno, con un anno di ritardo rispetto alle previsioni e ha ricevuto il primo cargo di gas spot a giugno scorso. Barclays ha confermato il giudizio overweight.

BENETTON INVESTE IN HERMES E VICTORIA’S SECRET

Sempre debole il comparto lusso, ma con due novità. Si rianima Yoox (+1,1%), sostenuta dalla performance di Zalando (+20% a Francoforte dopo aver comunicato vendite preliminari del secondo trimestre pari a 909-924 milioni di euro, in rialzo 25% rispetto a un anno fa). Dal bilancio di Edizione Holding emerge che il gruppo Benetton ha acquistato alla fine del 2015 una partecipazione dello 0,21% di Hermes , per un investimento di 72 milioni di euro (oggi in bilancio a 69,9 milioni), e dello 0,13% in LBrands-Victoria’s Secret, noto marchio di lingerie, per 34 milioni.

AMPLIFON FA SHOPPING IN GERMANIA

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Molto bene Recordati e Amplifon (+2,3%), che ha acquisito in Germania due catene distributive, Focus Hoeren AG e Die Hoermeister GmbH. In calo Rai Way (-2,55%), dopo che Equita Sim ha abbassato sul titolo il prezzo obiettivo a 5 da 5,2 euro, confermando comunque il rating buy. In calo sia Rcs (-2,54%) sia Cairo Communications (-3,82%).

Categories: Finanza e Mercati