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Contratto Sanità: aumenti stipendi per gli infermieri e scatti anche senza laurea magistrale. Cgil e Uil non firmano. Ecco cosa cambia

FIRSTonline

Dopo una lunga trattativa, è stato firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale della sanità pubblica 2022-2024, che coinvolge oltre 580mila lavoratori del comparto sanitario, tra cui infermieri, OSS, tecnici, ostetriche, amministrativi e altre figure professionali non dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale. La firma è arrivata con l’adesione di Nursing Up, che si è unito a Cisl FpFials e Nursind. Restano fuori Fp Cgil e Uil Fpl, che hanno annunciato proteste, giudicando il contratto carente di risorse reali.

L’accordo prevede aumenti salariali, nuove indennità, tutele per la sicurezza e progressioni di carriera, con un investimento complessivo di 1,7 miliardi di euro. L’effettiva entrata in vigore è attesa per l’autunno 2025, dopo il completamento dell’iter normativo.

Cosa prevede il nuovo contratto sanità: aumenti in busta paga e arretrati

Il punto centrale è l’incremento delle retribuzioni: il rinnovo prevede un aumento medio lordo tra 150 e 172 euro al mese per tredici mensilità, pari a circa il 6,8% in più rispetto agli stipendi attuali. L’aumento sarà riconosciuto retroattivamente dal 1° gennaio 2022, includendo gli arretrati degli ultimi due anni.

L’incremento varia in base al profilo professionale e all’inquadramento. Gli infermieri dei Pronto Soccorso, ad esempio, potranno ricevere fino a 516 euro lordi al mese grazie alla nuova indennità specifica di emergenza, articolata progressivamente: 122,22 euro dal giugno 2023, 244,44 da gennaio 2024, 305,55 dal 2025 e 366,67 dal 2026. . Ecco il nuovo Contratto collettivo Sanità Pubblica 2022-2024. Le tabelle

Il contratto stabilisce che le prestazioni aggiuntive, come lavoro straordinario o copertura di turni critici, saranno retribuite 50 euro all’ora. Questa misura punta a incentivare la disponibilità del personale nelle situazioni di maggiore bisogno, specialmente nei reparti ad alta intensità assistenziale.

Sicurezza, tutela legale e incentivi per i turni più complessi

Per contrastare l’aumento delle aggressioni al personale sanitario, il contratto introduce misure per la tutela legale e psicologica: assistenza legale gratuita per i lavoratori aggrediti, supporto psicologico garantito dalle aziende sanitarie e la possibilità per queste ultime di costituirsi parte civile. È inoltre prevista una tariffa unica nazionale per il patrocinio legale, che semplifica l’accesso alla difesa.

Il testo regolamenta anche l’organizzazione del lavoro, riconoscendo l’esonero dal lavoro notturnoper chi ne ha diritto (per motivi anagrafici o sanitari) e disciplinando le attività svolte fuori sede.

Avanzamenti di carriera: nuove regole per l’Area di Elevata Qualificazione

Una delle novità più importanti riguarda l’accesso all’Area di Elevata Qualificazione, che non sarà più riservata solo ai laureati magistrali con tre anni di incarico. Potranno accedere anche laureati triennali con sette anni di incarico e titolari di titoli equipollenti secondo la legge 42/1999, sempre con sette anni di esperienza, per valorizzare le competenze maturate sul campo e rendere più attrattivo il percorso professionale.

Ostetriche equiparate agli infermieri e attenzione ai turni H24

Il contratto riconosce pari dignitàdiritti e trattamenti economici alle ostetriche, equiparandole agli infermieri sotto ogni aspetto giuridico e contrattuale. Viene rafforzato il sistema delle indennità professionali e organizzative per chi lavora su turni continui e in reparti con carichi di lavoro elevati e condizioni operative complesse.

Il rinnovo prevede inoltre maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro, ampliando e strutturando lo smart working, e incentiva la formazione continua per garantire l’aggiornamento professionale costante.

Sindacati divisi: le reazioni

Sul fronte sindacale, il clima resta teso. Le sigle firmatarie hanno accolto l’accordo come un compromesso utile dopo anni di stallo, mentre Fp Cgil e Uil Fpl denunciano un contratto “debole e insufficiente”. In una nota congiunta, parlano di “svendita del personale sanitario” e sottolineano come l’accordo non garantisca “diritti esigibili né adeguati riconoscimenti economici”.

Le due sigle annunciano mobilitazioni future per ottenere un contratto “più equo e dignitoso”.

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