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Consob e Antitrust: la Lega ci riprova e rilancia sul trasferimento a Milano. Finirà come a Monza?

Monza Villa Reale

Consob e l’Antitrust, la Lega ci riprova. L’antico pallino della Lega di spostare le due Authority a Milano, torna di attualità con la rinnovata proposta di legge presentata dalla deputata del Carroccio Silvana Andreina Comaroli. Un movimento che è stato intercettato da MF nell’edizione odierna. Non è la prima volta che Comaroli tenta l’operazione: già nella scorsa legislatura ne aveva fatto un suo fiore all’occhiello, fortunatamente rimasto lettera morta. Ma ora che il ministro agli Affari Regionali Roberto Calderoli torna alla carica con l’Autonomia differenziata – interpretata in salsa leghista come un trasferimento di risorse da Sud a Nord – ecco che anche lo spostamento delle Authority riprende vigore.

Authority a Milano: i precedenti

“Il 23 luglio, alle ore 11.30, aprono i ministeri, il mio, quello di Bossi e quello di Tremonti, a Monza”, aveva annunciato nel 2011 l’allora ministro della Semplificazione Calderoli dalla festa estiva della Lega a Besozzo, in provincia di Varese. La Lega tirò in ballo una delle questioni più calde in della stagione, quella dello spostamento di alcuni dicasteri al Nord, mentre Umberto Bossi tornava a fare pressing sulle riforme: “se non arrivano, la Lega va da sola alle elezioni”.

Il 23 luglio 2011 vennero inaugurate effettivamente le sedi distaccate dei ministeri della Semplificazione (Calderoli), dell’Economia (Tremonti) e delle Riforme (Bossi). Stanze vuote, polemiche e proteste (all’esterno) a non finire, né computer né telefono alla Villa Reale di Monza. E d’altronde non ce ne fu bisogno perché finito il governo Berlusconi, il trasferimento dei ministeri finì sommerso dalla carta bollata, quella dei ricorsi al Tribunale. Arrivò Mario Monti a Palazzo Chigi e ci mise una pietra tombale. Nel frattempo una stima dei costi, fatta dal Sole 24 Ore, valutava in 2,5 miliardi di euro all’anno la spesa per 4 ministeri al Nord, oltre a qualche milione per i dipendenti che però non erano più stati trasferiti. Dall’altro canto, la Camera di Commercio di Monza aveva per esempio valutato in 800 milioni in più il valore del “brand Monza” in seguito al trasferimento. Un 5% di valore aggiunto rispetto alla stessa valutazione senza le sedi ministeriali, aveva registrato MonzaToday.

Authority a Milano: la proposta fantasma

Il 13 ottobre 2022 Comaroli ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Trasferimento delle sedi della Commissione nazionale per le società e la borsa e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nella città di Milano” (Atto Camera 194). Ma il testo non è disponibile, l’esame in commissione non c’è stato, il dossier è tutto da scrivere. La chiave di lettura vorrebbe essere quella di avvicinare le Autorità di controllo alle aziende sulle quali vigilano, chiudendo le sedi di Roma e lasciando aperte solo quelle a Milano. Ma sia la Consob che l’Antitrust non vigilano solo sulle aziende milanesi (FS, Tim, Vodafone, e moltissime altre hanno sedi a Roma e nel resto d’Italia) e hanno necessità di avere relazioni con le istituzioni (parlamento, governo, Banca d’Italia) con le quali l’interlocuzione è costante. Per non parlare poi dei costi di un simile spostamento. E del fatto che dopo il Covid le sedi fisiche delle aziende, come delle Authority, stanno cambiando con il lavoro a distanza.

Sempre il 13 ottobre, subito dopo l’apertura dei lavori parlamentari post-elezioni, Comaroli ha presentato altre proposte su varie materie: si via dalla modifica all’articolo 33 della Costituzione in materia di finanziamento della scuola non statale, a misure di carattere fiscale, a “disposizioni in materia di porto del kirpan da parte dei cittadini e degli stranieri di confessione sikh legalmente residenti nel territorio della Repubblica” (179).

Quante saranno destinate ad essere discusse è difficile dirlo. Certo è che il trasferimento delle Authority sembra piuttosto intrecciarsi con la partita politica sulle Autonomie, di ben altra rilevanza. E ai rinnovi per i consiglieri Consob Giuseppe Maria Berruti, nominato dal governo Renzi e in scadenza a febbraio oltre a Michele Ainis, costituzionalista rinomato arrivato all’Antitrust sette anni fa e in scadenza a marzo. Queste sì, è prevedibile, non resteranno lettera morta.

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