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Cernobbio, l’eurocommissario Barnier elogia Monti: “La sua presidenza giova all’Italia e all’Europa”

Nel partito del Monti-bis, nato ufficialmente a Cernobbio in occasione del workshop Ambrosetti anche se al momento respinto dal diretto interessato, si iscrive anche il commissario europeo del mercato interno e dei servizi finanziari, Michel Barnier.

Grande amico del premier italiano sin dai tempi della comune militanza durante il mandato a Bruxelles di Romano Prodi (“è stata la prima personalità internazionale che Monti ha invitato a cena appena ricevuto il mandato da presidente del Consiglio”,  rivela il suo portavoce), Barnier non si sbilancia troppo (“non è il mio ruolo”) ma allo stesso tempo non esita a riconoscere pieno merito e pieno sostegno all’operato del governo presieduto dal professore: “Ho piena fiducia in lui, la sua presidenza sta giovando all’Italia e all’Europa”.

Gli sforzi italiani non sono stati però del tutto ripagati, come emerge da diverse testimonianze autorevoli ascoltate sulle rive del lago di Como, da Nouriel Roubini a Herman Van Rompuy. La parola d’ordine, avallata da Barnier, è: “In rapporto ai progressi effettuati, i tassi d’interessi di Paesi come Spagna e soprattutto Italia sono anomali”.

Ed ecco dunque il riconoscimento a un altro Mario italiano, Draghi, che giovedì “nel pieno della sua autonomia e di quella della Bce, ha preso un’importantissima decisione che proverà ad arginare alcuni squilibri ponendo fine a una serie di speculazioni che danneggiano gli spread italiani e spagnoli”.

Ma per dare ulteriore respiro ai mercati e soprattutto al sistema creditizio, Barnier ha confermato per mercoledì 12 settembre l’annuncio del nuovo organismo di vigilanza bancaria europea, “la cui è proposta è stata realizzata in modo tempestivo, ma non per questo improvvisato, dopo il Consiglio europeo di fine giugno” dal quale arrivò la richiesta dei diciassette capi di Stato dell’eurozona.

Riguardo agli istituti destinatari del provvedimento, il commissario Ue è stato chiaro: “L’organismo effettuerà una supervisione effettiva ed efficace su tutte le banche, anche quelle non sistemiche. Basti pensare che sono proprio quelle banche, come Dexia, Bankia e Northern Rock ad aver creato i problemi più seri”.

“Voglio però precisare – ha proseguito Barnier – che si tratterà solo di una supervisione, come previsto ai sensi dell’art.127/6 del Trattato Ue (che consente il trasferimento di questa competenza dall’Eba alla Bce, ndr), e non sarà una regolamentazione né un controllo nel dettaglio quotidiano. Quel controllo, penso in particolare alla tutela dei consumatori, continuerà ad essere affidato agli enti competenti dei 27 Paesi membri”. Non ci sarà solo la proposta di una nuova vigilanza al vaglio della Commissione: Barnier parla anche della modifica delle regole di voto all’interno dell’Eba. “Bisogna trovare il giusto equilibrio nel mercato interno, tra i Paesi che fanno già parte di questa supervisione e quelli che ancora non sono dell’eurozona”.

Quando esordirà il nuovo organismo? “Confidiamo che i ministri delle finanze e l’europarlamento possano adottare la riforma entro quest’anno, e quindi farla entrare in vigore a partire da gennaio 2013. Ma tutto questo – confessa Barnier – andava fatto 10 anni fa. Ora possiamo recuperare, ma è necessario un nuovo dibattito democratico, una nuova e forte legittimazione democratica”.

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