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Casini da Monti: a settembre piano anti-debito e fase due spending review

“Per Monti e anche per noi è necessario lavorare all’abbattimento debito pubblico. Ora il Premier sta esaminando tutte le proposte sul tappeto e da settembre varerà un piano”. Queste le parole di Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, al termine del vertice a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio. Quello di oggi è stato il primo di una serie d’incontri fra il Professore e i numeri uno della maggioranza. Nel pomeriggio l’appuntamento è con il segretario del Pdl, Angelino Alfano.  

Sul tavolo non c’è solo la riduzione del debito. “Bisogna fare ogni sforzo per riprendere la strada della crescita – dice ancora Casini -, perchè la disoccupazione troppo alta è il vero problema dell’Italia. Abbiamo fatto i compiti a casa, ora l’Europa sta ipotizzando nuove strade per la stabilizzazione dell’euro, abbiamo fatto le cose per bene senza perdere tempo”. In ogni caso, rimane prioritario “abbattere il debito pubblico senza numeri da sogno o cifre da capogiro: bisogna essere realisti”. Un riferimento al piano già presentato da Alfano? Casini non attacca a viso aperto, lascia intendere: “Dico solo che leggo di misure irrealistiche”.

Il leader centrista assicura che Monti “sta facendo comunque l’inventario delle proposte. Anche noi gli abbiamo presentato i nostri elementi di riflessione”.

Quanto alla spending review, dopo il decreto che la Camera ha convertito in legge appena ieri, l’Esecutivo starebbe già pensando alla fase due. Stando a Casini, il Professore intende varare la seconda puntata dei tagli alla spesa pubblica entro settembre: “C’è già un piano molto articolato”. Ma per i dettagli è ancora troppo presto.    

Insomma, secondo il numero uno dell’Udc, il Premier si sta occupando esclusivamente dei nuovi interventi da mettere in campo dopo la pausa estiva, senza alun timore per la tenuta della maggioranza. “Non è preoccupato per nulla. E’ sereno, serenissimo”. Ieri però lo scontro c’è stato, eccome. A turbare i rapporti fra Palazzo Chigi e i pidiellini sono state alcune parole di Monti in un’intervista al Wall Street journal: “Se il precedente Governo fosse ancora in carica – aveva detto il Professore -, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile”. 

Lesa maestà per i berluscones, poco più di un’ovvietà per Casini: “Monti ha rispetto dei partiti politici, il rispetto del premier verso Berlusconi è fuori discussione. Il problema è che ha detto la verità: se avessimo avuto ancora Berlusconi saremmo nelle condizioni della Grecia. Non so se lo spread sarebbe stato a 1200 o a 1300, ma di certo Monti ha evitato una situazione catastrofica”. 

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Categories: Politica