X

Carlo Fuortes

Imagoeconomica

Ci vuole dignità nella vita e se il tuo azionista, per evidenti ragioni politiche, non ha più fiducia in te, prendi cappello e te ne vai. Senza mercanteggiare altri incarichi. E’ quello che ha fatto l’Amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, che il governo di destra-centro, famelico di poltrone com’è ma anche come molti altri precedenti, voleva cambiare fin dal giorno in cui ha vinto le elezioni. Fuortes era stato nominato dal Governo Draghi e l’indecorosa decisione del Governo Meloni di fissare a 70 anni l’età massima dei sovrintendenti era stata pensata nell’evidente tentativo di dirottare Fuortes al Teatro San Carlo di Napoli, con tanti saluti al direttore generale dei teatro partenopeo, il francese Stephan Lissner che sta facendo un ottimo lavoro.

Fuortes ha capito l’antifona e s’è dimesso dalla Rai ma anche fatto sapere che non andrà al San Carlo. “Non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato della Rai” ha dichiarato senza giri di parole Fuortes comunicando le sue dimissioni al Mef, che è l’azionista di controllo della Rai. E ancora: “Dall’inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico: il mio futuro professionale è di nessuna importanza di fronte a queste ragioni e non può costituire oggetto di trattativa”. Ben detto, Fuortes: scende le scale della Rai ma sale nel ranking della reputazione.

Related Post
Categories: News